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Politica | 20 ottobre 2012, 08:40

Sanremo: appalto per i 'Bagni Azzurri', il Tar ha accolto il ricorso del Pd a tutela dei 'beni comuni'

I ricorrenti hanno sostenuto che la gara era illegittima perché la legislazione vigente impone che almeno il 20 % della costa destinata alla balneazione sia a fruizione libera , mentre oggi a Sanremo è appena il 10 %

Sanremo: appalto per i 'Bagni Azzurri', il Tar ha accolto il ricorso del Pd a tutela dei 'beni comuni'

Tutto da rifare per l’apparto ‘Bagni Azzurri’ ai Tre Ponti di Sanremo. Il Tar della Liguria ha infatti accolto il ricorso di alcuni cittadini, dirigenti del Partito Democratico (Robaldo, Romeo, Bersanetti, Di Malta e Biamonti) e annullato tutti gli atti di gara indetti dal Comune per la gestione dello stabilimento “Bagni Azzurri”, in località La Brezza.  

I Democratici con il loro ricorso, avviato già all’inizio dell’anno e in un primo momento respinto, sostenevano che il comune di Sanremo avrebbe dovuto limitarsi a mettere a bando la gestione dell’edificio esistente da destinare a bar, ristorante, locale notturno e altro e rendere invece la spiaggia di libero accesso a cittadini e turisti. Il Pd sostiene infatti che l’ampliamento della disponibilità di spiagge libere favorisca la crescita del turismo ed il benessere dei cittadini.  

L’eccezionalità della decisione consiste nel fatto che il Tar Liguria ha riconosciuto la legittimazione dei ricorrenti ad impugnare gli atti di gara. Si presume che l’orientamento del Tar sia dovuto all’accoglimento delle tesi dei ricorrenti in materia di diritto alla tutela dei “beni comuni “ (acqua, aria, i beni del demanio marittimo, fluviale, montano e boschivo ecc.) che deve essere riconosciuta a tutti i cittadini , in base al principio costituzionale della “sussidiarietà orizzontale “.  

I ricorrenti hanno sostenuto che la gara era illegittima perché la legislazione vigente impone che almeno il 20 % della costa destinata alla balneazione sia a fruizione libera , mentre oggi a Sanremo è appena il 10 % , e impedisce di bandire ogni nuovo appalto sino a quando non verrà raggiunto il limite di legge.  

Il tema della tutela dei beni comuni è ormai sentito da gran parte dell’opinione pubblica, e coincide con il dibattito sull’acqua pubblica, e non solo – commentano i dirigenti del Pd - Siamo orgogliosi che il nostro ricorso da un lato sancisca il principio che singoli cittadini hanno diritto di “ribellarsi" contro decisioni illegittime delle amministrazioni pubbliche relative a beni di cui hanno il diritto di fruire, e dall’altro apra la strada alla libera fruizione di parte del litorale da parte dei cittadini, come avviene in molte regioni d’Italia”.  

I Democratici ringraziano per l’assistenza prestata lo studio legale Damonte di Genova, in particolare  gli avvocati Roberto Damonte  e Gian Maria Laurenti, l’avv. Andrea Gorlero , capogruppo in comune, e tutto il gruppo consiliare. I consiglieri comunali del PD non hanno sottoscritto il ricorso per incompatibilità con la carica.     

In basso scaricabile il ricorso presentato dai dirigenti del Pd.

Files:
 bagniazzurriricorso (71 kB)

Silvia Iuliano

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