Ventimiglia: i risultati e le foto della festa di Sant’Antunin con gli Alpini

Domenica 2 settembre una splendida giornata di sole ha rallegrato gli animi dei partecipanti alla festa di Sant’Antunin.

"Sin dal primo mattino - spiega Sergio Pallanca - moltissimi Alpini in congedo accompagnati da familiari ed amici sono affluiti al Sacrario a Trucco; ad accoglierli un’organizzazione impeccabile, un ampio parcheggio, la 'farmacia' ben fornita di fugassa, pisciadela e vinello fresco. La 'Piccola Fanfara Alpina' ha aperto il corteo che ha percorso il viale alberato del Sacrario, alle undici la Santa Messa da campo officiata da S.E. Monsignor Giacomo Barabino, Vescovo Emerito di Ventimiglia con la benedizione dei labari e gagliardetti di innumerevoli associazioni anche d’oltralpe, momenti di commozione durante l’appello degli Alpini 'andati avanti', appello che ha ricordato ai presenti il sacrificio estremo di tanti nostri padri, fratelli, parenti, amici, sacrificatisi per la Patria e la Libertà.

Fra le molte autorità citiamo il Commissario Prefettizio Dott. Giovanni Bruno che ha presenziato alla solenne cerimonia e si è poi intrattenuto con gli Alpini sino a pomeriggio inoltrato.

Uno squisito 'rancio' è stato servito dagli addetti alla corvee nella zona antistante l’antico insediamento eretto centinaia di anni orsono dai monaci benedettini e che è stato riportato a nuovo splendore dai volontari di Trucco e dagli Alpini del Gruppo Tenente Beppe Cumina di Ventimiglia capitanati da Guido Maccario e da Dario Canavese. Dario Canavese, motore di tutta la manifestazione a Sant’Antunin, ha ricevuto moltissimi complimenti dagli amici per il recente premio San Segundin d’Argentu, anno 2012.

A conclusione della bella giornata trascorsa in allegria e serenità il presidente del Circolo Porta Marina, Sergio Pallanca, anche a nome del Comitato Pro-Centro Storico, ha consegnato agli Alpini 400 euro raccolti nella Serata degli Spantegai, destinati al restauro della facciata del romitorio di Sant’Antunin. Il Sacrario merita di essere maggiormente conosciuto dai giovani, non solo per la bellezza e la suggestione del luogo: gli insegnanti delle scuole dell’Intemelio dovrebbero organizzare per i loro allievi visite guidate affinché le nuove generazioni non perdano la memoria di fatti storici accaduti in un recente passato e che rischiano, purtroppo, di essere dimenticati".