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Attualità | 02 settembre 2012, 18:12

Nuova gestione al Rifugio Don Barbera all'insegna dell'accoglienza e dell'ospitalità

Matteo e Mirko, sin dal loro insediamento, hanno organizzato un servizio dove entusiasmo ed una calda accoglienza familiare si fondono con la preparazione di gustosi piatti genuini

Nuova gestione al Rifugio Don Barbera all'insegna dell'accoglienza e dell'ospitalità

L'estate sta per finire, ma tra le notizie più positive che stanno girando tra gli escursionisti e gli amanti della montagna, che a piedi o in mountain bike, percorrono una delle "vie del sale" più panoramiche e frequentate delle nostre Alpi, la Monesi-Limone, è che il Rifugio Don Barbera, ha una nuova gestione. Ma perché fa notizia che al Rifugio Don Barbera ci sono da giugno dei nuovi gestori? Perché i rifugi dovrebbero essere gestiti da persone che hanno nel cuore il vero spirito di accoglienza e ospitalità, elementi fondamentali che dovrebbero avere tutti i rifugi alpini.

Purtroppo da alcuni anni le gestioni dei più importanti rifugi situati sulle nostre montagne, sono stati affidati a persone dove il senso dell'ospitalità e dell'accoglienza era quasi assente e con prezzi degni di un hotel a 4 stelle o a un ristorante con una 1 stella Michelin, contribuendo a dare un'immagine negativa sul turismo di montagna, importante risorsa economica della Liguria di Ponente e del basso Piemonte. I veri liguri, non erano gente di mare, infatti la storia ci insegna che le antiche tribù dei liguri erano montanari e la vera terra ligure si può solo riscoprire visitando i paesi e luoghi del nostro entroterra. I rifugi sono come le oasi nel deserto, i fari per i marinai i porti per le navi, ti danno sicurezza, hanno un posto all'asciutto e al riparo dove ti puoi riposare dopo le fatiche di una  giornata di cammino a piedi.

La tua sosta, lunga o breve che sia, deve trovare nel gestore del rifugio, non solo la sicurezza e la protezione dalle intemperie, dai fulmini e dalle piogge che spesso si impadroniscono della montagna, ma soprattutto non deve mancare il sorriso e la disponibilità a trovare sempre un pasto caldo,una doccia calda, un telefono quando non hai segnale o ti ritrovi con le batterie scariche, un letto dove riposare o ricevere le prime cure in attesa dell'elisoccorso o di un mezzo che ti riporti in città. Ecco che cos'è un rifugio, ma se chi gestisce un rifugio alpino è indisponente ecco che tutte le tue aspettative si infrangono e la delusione ti porta a giudicare negativamente lo spirito e l'ospitalità Ligure; fortunatamente da quest'anno al Rifugio Don Barbera, con Matteo, Mirko i nuovi e giovanissimi gestori, sin dal loro insediamento hanno organizzato un servizio dove entusiasmo e una calda accoglienza familiare, si fonde con la preparazione di gustosi piatti genuini, fatti in casa(polenta rustica, risotti, pane e focaccia sfornati giornalmente) a costi contenuti e accessibili a tutti.

Anche l'associazione "Amici di Sant Erim", quest'anno per la prima volta ha affidato a Matteo e a Mirko l'incarico di servire dopo la Santa Messa che ogni anno viene organizzata a Sant'Erim il pranzo. Un'esperienza che tutti i presenti hanno chiesto di ripetere, perché gustare la polenta rustica al grano saraceno, con spezzatino al Barbera, crema di porri, focaccia al rosmarino con salame e torta al cioccolato con panna, a solo €.10,00 è un fatto che merita notizia. Ai nuovi gestori, vada i nostri auguri di continuare nella loro esperienza che ha dato impulso e valore al turismo montagna, in particolare chi si avventura al Colle dei Signori sulla cima del Marguareis. Essendo i nuovi gestori giovani e attenti alle tecnologie, hanno predisposto un sito: www.donbarbera.it e un indirizzo di posta elettronica: info@rifugiodonbarbera.eu Per sapere anche le condizioni del tempo, prima di intraprendere una gita in quei luoghi o per qualsiasi altra informazione, da pochi giorni è stata installata una nuova linea telefonica 0174/542802.


A Matteo Eula e a Mirko Scapin, vada il ringraziamento di quanti hanno usufruito della oro ospitalità,  da tutti gli escursionisti e gli amanti delle Api liguri, arrivi il nostro più caro salto di "Arrivederci a prossimo anno".

Roberto Pecchinino

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