“Il partito che in provincia di Imperia rappresento è deciso a tutelare il valore costituzionale della libertà religiosa”: queste sono le parole con le quali il Segretario imperiese dell’Italia dei Valori Gabriele Cascino ha salutato la richiesta avanzata da Hamza Piccardo, influente membro dell’Ucoii (Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia), durante la festa di Idv al Fitr che tradizionalmente conclude il mese islamico di digiuno, altrimenti detto Ramadam.
Piccardo, imperiese convertitosi all’islamismo parecchi anni or sono, chiede da tempo che nel capoluogo dell’estremo Ponente ligure venga edificata una moschea che raccolga per la preghiera e per la catechizzazione i molti musulmani presenti tra Andora ed il confine francese. A proposito Cascino, che in linea di massima si dice favorevole ad accogliere le istanze dell’influente membro dell’Ucoii, osserva che “Comunque la scelta del luogo ove aprire una capiente moschea con attigui locali da dedicare alle attività ricreative e catechistiche dovrà essere meditata e condivisa con la popolazione autoctona che in larghissima parte islamica non è. Non vorrei, prosegue nell’illustrazione della propria posizione l’avvocato Cascino, che anche ad Imperia dovessero ripetersi quelle nefaste conflittualità che, sinora, hanno impedito l’erezione della moschea a Genova. Mi rendo conto che nella zona che dal confine francese raggiunge Andora risiedono molti islamici, soprattutto magrebini ma pure turchi od albanesi, ma so altrettanto bene che risulterebbe assolutamente controproducente una localizzazione di questo genere di luogo di culto calata dall’alto e non preventivamente concordata con la popolazione. Purtroppo in questo campo le strumentalizzazioni politiche che fanno aggio sulle fobie di una popolazione abbastanza anziana come è quella italiana sono sempre in agguato. Consiglierei allora al Signor Piccardo ed a tutti i promotori della meritevole iniziativa, a proposito colgo con favore il fatto che molti Imam magrebini si siano dichiarati favorevoli ad un Islam italiano moderato e conciliante, di confrontarsi non solamente con gli amministratori locali, che attualmente ad Imperia la titano stante il suo carattere di Comune commissariato, ma pure con i segretari dei vari partiti politici di questo lembo di Liguria ed i rappresentanti di eventuali comitati civici. Avvicinandosi le elezioni politiche generali del 2013 e le amministrative imperiesi, sempre nella prossima primavera, non nascondo che sicuramente qualche nota forza politica mesterà nel torbido a fini elettorali ma confido nel senso di responsabilità delle parti”.
Infine Cascino pone l’accento su un piccolo problema che, comunque, è la spia di qualcosa che non funziona all’interno della famiglia islamica imperiese:” So che non c’è tra gli islamici imperiesi una gran condivisione al loro interno tra magrebini da una parte e turchi od albanesi dall’altra. Spero che queste separazioni vengano superate con moderazione proprio condividendo tra tutti il progetto di un unico e centrale luogo di culto”.