Una delegazione di cittadini contraria all’installazione dell’antenna sull’edificio in piazza Calvi, insieme a Gabriella Badano, dopo aver verificato l’iter della pratica negli uffici competenti, è stata ricevuta dal Commissario Prefettizio. Sia il Commissario che il segretario generale, che ha partecipato all’incontro, avevano ampia documentazione degli atti amministrativi precedentemente adottati, ma ignoravano sia le procedure intercorse nel frattempo di annullamento della concessione demaniale che permetteva altra localizzazione all’antenna sia la problematica dell’amianto che quella connessa alla sicurezza dei lavori in atto.
"Hanno garantito un approfondimento di quanto esposto - scrive Gabriella Badano - e la verifica degli eventuali atti da adottare. Va sottolineato come il Comune di Imperia non abbia mai adottato un proprio regolamento sulla installazione delle antenne per la telefonia mobile, né adottato un piano regolatore, così come dispone la legge regionale. Ciò è tanto più grave in quanto sia il regolamento che il piano esiste, ed è frutto di un incarico dato dal Sindaco Sappa e dall’assessore Strescino all’ing. Stretti e dai lunghi lavori della commissione speciale che durò le due legislature Sappa, con numerosi incontri tra consiglieri, consulenti, esperti e Arpal locale e regionale. Lo stesso Comune di Sanremo si avvalse della collaborazione dello stesso tecnico e concluse l’incarico con l’approvazione del regolamento e del piano regolatore. La mancata formale adozione , richiesta dalla sottoscritta e da altri con interrogazioni e interventi è motivata esclusivamente da ragioni facilmente comprensibili e costituisce grave danno per tutti perché non definisce aree di rispetto e modalità autorizzative. Fino ad oggi è stata però scelta condivisa non collocare questi impianti in aree viciniori alle scuole e alle aree di cura (nonostante la battaglia persa sull’installazione di fronte il ricovero di Oneglia). E’ emerso poi che il tetto su cui si sta operando, in spregio alla legislazione nazionale e regionale, contiene amianto, e che dovrebbe essere monitorato, incapsulato e non soggetto a lavorazioni che producono polveri contenenti le fibre killer pericolose per chi ci lavora , chi ci abita e chi transita nelle aree adiacenti".
"Un grave episodio di mancata sicurezza del lavoro ha aggravato il quadro: solo per un caso fortuito una parte dell’impianto, caduto sul terrazzo di un condomino, non ha colpito nessuno. Si è deciso di inviare agli organi competenti le richieste di intervento (cliccando QUI) per accertare quanto segnalato e di avviare con tempestività una raccolta di firme per chiedere al Comune di rio adottare l’annullamento della stessa DIA, come già fatto in precedenza".