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| 07 agosto 2012, 19:09

Ilva: il Tribunale del riesame conferma sequestro e arresti per i Riva

L'ex prefetto Ferrante - ora presidente ilva - nominato custode amministrativo insieme ai tre ingegneri della procura. La bonifica gliela paghiamo noi: Clini fa pressing affinchè partano subito gli strabilianti 336 milioni di euro pubblici per risanare danni privati

Ilva: il Tribunale del riesame conferma sequestro e arresti per i Riva

(Reuters) - Il Tribunale del Riesame di Taranto ha confermato il sequestro di sei aree dell'acciaieria Ilva nominando custode dell'impianto il presidente della società Bruno Ferrante.

Lo riferiscono fonti coinvolte nella vicenda spiegando che "è consentita la facoltà d'uso degli impianti finalizzata alla messa a norma".

Non è ancora chiaro se l'Ilva di Taranto può continuare a produrre acciaio nel frattempo.

Secondo una delle fonti, vicine all'azienda, la decisione "consentirebbe di proseguire la produzione, del resto mai interrotta", mentre verranno messi a norma gli impianti sotto sequestro.

"Così viene meno l'ordinanza di fermo", aggiunge.

La stessa fonte, tuttavia, ammette che si tratta di una interpretazione della decisione del Tribunale: "Quasi certamente continua la produzione, ma un po' di incertezza c'è".

Una seconda fonte giudiziaria, al contrario, sostiene che dopo la conferma del sequestro non è possibile la produzione di acciaio.

Il Tribunale ha anche confermato gli arresti domiciliari ad Emilio Riva, Nicola Riva e Luigi Capogrosso, mentre sono stati scarcerati gli altri 5 dirigenti coinvolti nell'inchiesta per concorso in disastro ambientale.

Questa mattina, parlando a un programma della Rai, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha detto che "occorre evitare la chiusura [dell'Ilva], se si chiudono quegli impianti non si riaprono piu".  

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REUTERS

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