- 31 luglio 2012, 19:02

ILVA, meglio tacere: scena muta dei Riva davanti al GIP

Emilio Riva e il figlio Nicola, ex presidenti dell'Ilva, arrestati il 26 luglio per disastro ambientale nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento causato dal Siderurgico di Taranto, si sono avvalsi della facolta' di non rispondere dinanzi al gip del tribunale di Varese, che li doveva interrogare per rogatoria

Stessa linea difensiva e' stata adottata stamani anche dagli altri sei dirigenti ed ex dirigenti della fabbrica arrestati a Taranto. (ANSA).

Bocche cucite in attesa dell'esitodei ricorsi al Tribunale del Riesame: e' la linea difensivascelta dagli otto dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva comparsidinanzi al gip per l'interrogatorio di garanzia dopo il loroarresto del 26 luglio per disastro ambientale nell'ambitodell'inchiesta sull'inquinamento prodotto dal Siderurgico,sfociato nel sequestro degli impianti dell'area a caldo.

In sei - Luigi Capogrosso, Marco Andelmi, Angelo Cavallo, Ivan Dimaggio, Salvatore De Felice e Salvatore D'Alo' - si sonoavvalsi della facolta' di non rispondere davanti al gip deltribunale di Taranto Patrizia Todisco.

Stessa cosa hanno fatto Emilio Riva e suo figlio Nicola al tribunale di Varese, che li avrebbe dovuti sentire per rogatoria. Il collegio difensivo degli arrestati punta tutto dunque sull'udienza di venerdi' 3 agosto, quando i giudici del Riesame di Taranto (collegio composto da Antonio Morelli, presidente del tribunale, Alessandra Romano e Benedetto Ruberto) avra' sul tavolo le motivazioni dei ricorsi presentati dall'Ilva contro il decreto di sequestro degli impianti dell'area a caldo nell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari perdirigenti ed ex dello stabilimento.

Stamani solo un po' di ressa all'ingresso posteriore del Palazzo di Giustizia di Taranto, incoincidenza con l'arrivo degli arrestati tarantini, fattiaccompagnare a bordo di singoli furgoni cellulari e accoltidagli applausi di alcune decine di capi reparto dell'Ilva.

Ieri la Procura ha depositato gli atti alla cancelleria del Tribunale del Riesame; la decisione dei giudici dovra' arrivare entrodieci giorni, cioe' entro il 9 agosto.  

Se da un lato i difensori dell'azienda e degli arrestati affilano le armi per venerdi', lavoratori e sindacati sono impegnati in una mobilitazione generale che tocchera' l'apice giovedi' prossimo con uno sciopero di 24 ore e una manifestazione di piazza che sara' guidata dai leader di Cgil, Csil e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

Questa mattina le maestranze hanno scioperato per due ore e tenuto un'assemblea nell'area officine e servizi; domani stessa cosa accadra' con i dipendenti dell'area a caldo. Giovedi' due cortei raggiungeranno il centro cittadino partendo l'uno dallo stabilimento, dove confluiranno i lavoratori usciti dal siderurgico, e l'altro dalla zona est, raccogliendo soprattuttoi dipendenti dell'indotto. Alla manifestazione partecipera'anche l'Ugl, che ha annunciato la presenza del segretario confederale Paolo Varesi.  

Domani sara' la Chiesa tarantina a mobilitarsi a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie. In serata ci sara' una fiaccolata che, partendo dalla citta' vecchia, raggiungera' il rione Tamburi, l'agglomerato di vecchie case a ridosso dell'Ilva segnate dal colore delle polveri minerali della fabbrica d'acciaio.

La fiaccolata si concludera' con una veglia di preghiera e un intervento dell'Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, rientrato anticipatamente dal Brasile proprio per stare al fianco delle migliaia di famiglie che vedono a rischio il loro posto di lavoro.

ansa