“La linea del nostro partito – spiegano in una nota congiunta Paladini, Quaini e Scialfa – è da sempre quella di favorire, nell’ambito di nomine, figure caratterizzate da forti competenze tecniche, attraverso il principio sacrosanto della meritocrazia. Già in sede di formazione della terna da inviare al Ministero avevamo chiaramente espresso il nostro punto di vista, ritenendo la candidatura dell’ammiraglio Angrisano quella più idonea per guidare l’ente strategico del porto di Savona, alla luce della sua pluridecennale esperienza, del suo curriculum e del proprio mettersi a disposizione della collettività.
Riteniamo che tale concetto avrebbe dovuto essere tenuto in debito conto, ma, a quanto pare, tendono a prevalere logiche di spartizione di poltrone che rischiano unicamente di alimentare insofferenza e indignazione agli occhi della pubblica opinione.
Di fronte alla notizia della bocciatura di Angrisano, motivata peraltro in maniera molto debole e confusa, ci piacerebbe capire quali siano state in realtà le giustificazioni tecniche per cui un dipendente pubblico, con alle spalle esperienze di gestione della portualità, non sia stata considerata la figura più adeguata a coprire un incarico che, ripeteremo all'infinito, è necessariamente basato su capacità e idoneità non improvvisabili. Allo stesso tempo è opportuno comprendere quali siano i criteri attraverso i quali si intenda procedere adesso, perché è evidente che, se competenza e professionalità non sono considerati parametri sufficienti, procedendo alla compilazione di una nuova terna e conseguente nomina, il rischio che si corre è quello di procedere con nomine unicamente di natura politica che nulla hanno a che fare con la buona gestione della cosa pubblica”.
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