- 28 luglio 2012, 14:10

Differenziata? Savona sceglie di non farla. I discaricatori ringraziano sentitamente da Lussemburgo, Bermuda, Isole Vergini & dintorni

Movimento 5 Stelle: Nel documento sullo studio di V.I.A., l'analisi idro-geologica è preoccupante: l'area è molto permeabile e il percolato ha alta probabilità di scendere ed inquinare la falda acquifera. I periti indicano chiaramente la zona NON IDONEA. Ci chiediamo come si possa essere ciechi di fronte a tale grave situazione ambientale, in nome del profitto di pochi. Sappiamo che, tramite scatole cinesi, i soci di EcoSavona fanno perdere le proprie tracce in Lussemburgo e da qui nelle isole Vergini, noto paradiso fiscale. A chi giova quindi realmente tutto questo?

Ci dicono che l'ampliamento della discarica di EcoSavona, quella del Boscaccio a Vado Ligure, è praticamente cosa fatta, a settembre dovrebbero incominciare i lavori. Un investimento di 30 milioni di euro, per un ampliamento di 1.7 milioni di metri cubi, che equivalgono a circa 9 anni di smaltimento rifiuti per l'intera Provincia. Ci dicono anche che porterà ad un risparmio sulla TARSU di circa 10 euro/tonnellata. Peccato che la Regione Liguria abbia dichiarato che i Comuni che non hanno raggiunto gli obiettivi del Decreto Ronchi subiranno un aumento dell'ecotassa (tassa per lo smaltimento in discarica) quindi l'effetto di risparmio della TARSU ci pare nullo.
 
L'ennesima contraddizione: investire nell'ampliamento e nella conseguente
indispensabile messa in sicurezza delle discariche è in contrasto con una seria
politica di aumento della differenziata, dimostra anzi la non volontà di impegnarsi
seriamente in tal senso.
 
Nel documento sullo studio di V.I.A., l'analisi idro-geologica è preoccupante: l'area
è molto permeabile e il percolato ha alta probabilità di scendere ed inquinare la
falda acquifera. I periti indicano chiaramente la zona NON IDONEA.
 
Ci chiediamo come si possa essere ciechi di fronte a tale grave situazione ambientale, in nome del profitto di pochi. Sappiamo che, tramite scatole cinesi, i soci di EcoSavona fanno perdere le proprie tracce in Lussemburgo e da qui nelle isole Vergini, noto paradiso fiscale. A chi giova quindi realmente tutto questo?
 

Inutile parlare di differenziata, quando per 9 anni dovremmo garantire un flusso
di rifiuti verso la discarica, che dovrà rientrare dell'investimento. Perché quindi?

Ci pare che in altre città la situazione sia ben diversa, guardano avanti, ultimamente Acerra, che ha circa gli stessi abitanti di Savona, lo ha dimostrato, passando in un anno da una gestione disastrata dei rifiuti e all'uso dell'inceneritore, ad una gestione dei rifiuti ottimale, dal 10% di differenziata a sfiorare il 65% imposto da Decreto Ronchi entro la fine di quest'anno (attualmente dovrebbe essere oltre il 45%, ma qui a Savona non raggiungiamo neanche la metà di quel dato), pena multe e sanzioni. Del resto l'UE ha ratificato un protocollo per cui entro il 2020 tutti i rifiuti riciclabili o compostabili devono essere recuperati.
 
Che visione del futuro è questa? E' chiaro come non ci sia la volontà politica di
superare tutto questo. Diteci chiaramente che qualcuno ha bisogno di speculare
e guadagnare da questa gestione dei rifiuti! La nostra differenziata è al 21%
circa, come la implementiamo se allo stesso tempo ampliamo la discarica del  Boscaccio e continuiamo a gingillarci in inutili sperimentazioni? Perché sperimentare l'inefficiente raccolta di prossimità quando già esistono progetti consolidati per il porta a porta?
 
C'è solo un modo infatti per ridurre la tassa sui rifiuti: iniziare un porta a porta
spinto, con ampia riduzione alla fonte, eliminando progressivamente tutti i materiali non riciclabili dal ciclo produttivo, attivando compostaggio domestico e un'area per l'intero umido cittadino, trattamenti meccanici-biologici per il recupero dei materiali riciclabili; non è un'utopia, è applicato in parecchie città, San Francisco è capofila nel mondo, Capannori in Italia (solo per fare un esempio). E' indispensabile  introdurre subito la TIA (Tariffa d'Igiene Ambientale) al posto della TARSU, facendo pagare solo in base all'indifferenziato che ognuno produce e incentivando così gli utenti ad un comportamento attento.
 
In nome del profitto di chissà chi, la nostra classe politica antiquata sta
vendendo il nostro futuro, anzi lo stanno regalando, visto che il guadagno andrà
a questi sconosciuti in Lussemburgo, mentre a noi resteranno sempre meno
risorse, danni ambientali, un crescente degrado urbano e una falda acquifera con alta probabilità di finire inquinata, oltre ad una stratosferica tassa sui rifiuti.
 
Noi cittadini, come dimostrato anche dalle recenti assemblee della democrazia
partecipata, chiediamo a gran voce che si fermi questo meccanismo perverso e si avvii finalmente un percorso virtuoso.

com. M5S