Il grafico è tratto dal Secolo XIX e speriamo che in questo caso non se ne abbia a male, data la pubblica utilità
Da: Rete Savonese “Fermiamo il Carbone”
al - Sig. Sindaco Comune di Quiliano Fax 019-2000548 sindaco@comune.quiliano.sv.it
- Sig. Sindaco Comune di Vado Ligure Fax 019-880214 sindaco@comune.vado-ligure.sv.it
- Sig. Presidente Provincia di Savona Fax 0198313317 presidente@provincia.savona.it
- Sig. Presidente Regione Liguria Fax 010 5488050 presidente.giunta@regione.liguria.it
Oggetto: autorizzazione integrata ambientale (AIA) centrale termoelettrica Vado Ligure Quiliano- risultati del biomonitoraggio.
Nel ribadire che riteniamo assolutamente improponibile qualsiasi ipotesi di AIA (più o meno transitoria) che non disponga da subito l’adeguamento degli attuali impianti alle migliori tecnologie, sottolineiamo che è nostra convinzione che il funzionamento dei suddetti impianti nella configurazione attuale abbia sottoposto da almeno 5 anni il territorio e i cittadini ad un inquinamento molto maggiore di quanto previsto dalle norme che impongono l’utilizzo delle migliori tecnologie .
Quindi riteniamo preciso dovere segnalare quanto è venuto a nostra conoscenza a seguito della pubblicazione sul sito del Ministero dell’Ambiente (aia.minambiente.it/DomandeAIADocumenti.aspx andando poi su "documentazione del gestore" poi "integrazioni" poi "prima richiesta" apparirà una serie di pdf cliccare sul terzo "integrazioni" da 60,23 MB)
Si tratta del biomonitoraggio trasmesso dalla Centrale di Vado ligure Quiliano per ottemperare ad una precisa prescrizione del Ministero( provvedimento 10541/VIA/A.O.13.B DEL 08.10.2001) punto 3c.
Tale documento risulta essere stato inoltrato in data 15/10/2007 con nota prot. N. 7552, acquisita dal Ministero Ambiente con prot. N. DSA-2007-27160 DEL 18/10/2007. Il documento risulta essere stato inoltrato anche ad ARPA Liguria .
Riteniamo che se questo biomonitoraggio è stato prescritto con queste modalità, evidentemente si è voluto dare specifica importanza anche ai rilevamenti sui licheni e su questi prioritariamente abbiamo indirizzato la nostra attenzione.
Segnaliamo quindi solo alcune delle risultanze apprese da questo documento che hanno destato in noi enormi preoccupazioni e che ci hanno indotto a rivolgerci ad alcuni esperti affinché ci possano confermare (o, sperabilmente per il territorio, smentire) quelli che noi riteniamo valori di inquinanti eccezionalmente elevati, tanto che in molti casi parrebbero di gran lunga i più elevati mai riscontrati in Italia confrontandoli alla tabella A “Nimis” (allegata).
DI SEGUITO SI ELENCANO SOLO ALCUNI VALORI MASSIMI ( che si sono messi a confronto con quelli della allegata tabella A tratta da un documento dell'università della TUSCIA reperibile su www.ambientale.org/pdf/RelBiomonit_TVN.pdf pag 20).
Nella tabella 3.2 a pag 44 del citato documento pdf scaricato dal sito del Ministero Ambiente ( pag 20 del documento biomonitoraggio) troviamo:
(si consideri che μ/g = ppm)
CADMIO POSTAZIONE UCP 29 valore riscontrato 12,46 μ/g (nell’allegato tab A “Nimis” indica come valore naturalità media 0,8 ppm e il val max in Italia 9,04 ppm)
ARSENICO POSTAZIONE UCP 7 CON VALORE 13,80 μ/g (nell’allegato tab A “Nimis” indica come valore naturalità media 1,2ppm e il valore max riscontrato in Italia 5,53 ppm)
MERCURIO POSTAZIONE UCP 41 VALORE 13,06 μ/g (nell’ allegato tab A “Nimis” indica come valore naturalità media 0,20 ppm e il valore max riscontrato in Italia 1,84 ppm)
CROMO POSTAZIONE UCP 40 VALORE 330,20 μ/g (nell’allegato tab A “Nimis” indica come valore naturalità media 4 PPM e il valore max riscontrato in Italia 60,5 ppm)
Nelle pagine successive del documento viene fatto un riepilogo di dettaglio per ogni inquinante: per esempio per l'arsenico nello schema a pag 54 del pdf (pag 30 del biomonitoraggio) sono indicati i valori sui licheni (anche valore medio e massimo) ma nel commento sottostante si parla solo delle foglie e non risultano menzionati i dati riferiti ai licheni e specialmente non è citata l'enormità del valore massimo (13,80) e anche quella del valore medio (5,66) sempre a confronto con la tabella A di Nimis!
Nelle pagine di seguito sono evidenziati gli specchietti con gli altri inquinanti dove si ripete sostanzialmente la stessa cosa con enormi valori numerici di inquinanti per i licheni che non risultano evidenziati nel commento. Ad esempio per il mercurio ( pag 57/58 del pdf,) alla fine del commento è scritto "Secondo Lindt T.J. il limite naturale non supera lo 0.1 mg/Kg, nell’area di studio il valore medio risulta essere moderatamente superiore" . Se si intende nel terreno secondo noi nella tabella soprastante il valore medio nel terreno è 0,31 e cioè di ben 3 volte quanto indicato come limite naturale, se si intende nelle foglie, 0,61 cioè 6 volte. Per i licheni, prendendo come riferimento un valore di naturalità media indicato nella tab A di 0,2, nelle tabella riassuntiva del mercurio come valore medio è indicato 2,49 (cioè oltre 10 volte !)
Questi sono solo alcuni tra i valori assoluti o medi che ci paiono veramente enormi confrontandoli appunto con la tabella di Nimis: sottolineiamo che a fronte di questi valori numerici indicati, il commento scritto non ci pare che ne sottolinei quella che secondo noi è una grandissima anomalia nel quantitativo di inquinanti misurati.
Poiché abbiamo appreso dagli organi di informazione che è imminente la Conferenza ufficiale dell’AIA, e poiché riteniamo che in quella sede gli aspetti di questo monitoraggio dovranno essere uno dei punti cardine, abbiamo ritenuto nostro preciso dovere manifestare le gravi preoccupazioni suscitate in noi dalla lettura di questi dati e quindi comunicarle alle S.L. affinché ne abbiano conoscenza e consapevolezza nell’affrontare le gravi responsabilità che loro derivano in queste importantissime decisioni (citiamo a titolo non esaustivo gli articoli 216 e 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, - art 29 quater del D. Lgvo 29 giugno 2010, n. 128- ed anche in particolare l’art 29-septies dello stessoD. Lgvo 29 giugno 2010, n. 128.).
Nel ringraziare per l’attenzione, chiediamo cortesemente alle S.L. di volerci comunicare il Loro pensiero su quanto segnalato e le azioni concrete che intendono intraprendere a fronte di una situazione di inquinamento come appare dal citato biomonitoraggio.
In piu', soltanto di supporto alla prima mail, ti invio anche un documento su Viterbo (dopo pag 88, evidenziato in giallo), che può servire soltanto come traccia (anche teorica sull'uso dei licheni e la provenienza dei metalli), dove viene spesso citato un altro famoso studio ambientale (Nimis '94 e '96) che riporta dati allarmanti su Savona (effettuato quindi circa 13 anni prima), con valori spesso molto alti rispetto ai valori normali.
Ovviamente, le analisi ambientali fatte invece nel 2007 (che ti ho appena inviato nell'altra mail) sono ovviamente molto piu' allarmanti, sia perchè hanno rilevato valori altissimi (spesso con valori molto piu' alti dei massimi valori riscontrati in italia !), sia perchè è uno studio molto piu' recente, sia perchè commissionato dalla stessa Tirreno Power (non possono confutare l'attendibilità dello studio), sia soprattutto perchè era uno studio PROPEDEUTICO PER AUTORIZZARE LA COSTRUZIONE DEL NUOVO GRUPPO A METANO NEL 2007, E SIA PERCHE' E' STATO RECENTEMENTE MINIMIZZATO COME VALORI DA PARTE DELL'ISPRA IN FASE DI CONFERENZA DEI SERVIZI PER AUTORIZZARE IL RECENTE AMPLIAMENTO A CARBONE !!
Scarivabile QUI in PDF
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