Scattata in seguito all'indagine Dumper, che ha coinvolto anche il Pd locale nella persona di Roberto Drocchi indagato per favoritismi in cambio di mazzette in comune a Vado, l'interdizione per la Scavo - Ter dei "chiacchierati" fratelli Fotia, rimane.
Non e' la prima volta che gli avvocati della societa' provano a sbloccare la pratica prima del tempo, ma il giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi non ritiene ancora vi siano sufficienti garanzie utili ad arginare la capacita' dei proprietari della societa' di "pilotare" gli appalti pubblici. E ha cosi' depositato nella tarda mattinata di ieri, per la seconda volta, parere negativo alla richiesta di revoca.
Ma la partita vera per i Fotia si gioca sulla richiesta di sequestro di beni che la DIA ha richiesto al tribunale di Savona. Non e' chiara infatti agli occhi dell'Antimafia ligure l'origine del denaro che ha permesso l'acquisto di diversi beni mobili ed immobili di Pietro, del fratello Donato e del padre Sebastiano Fotia.
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