- 10 luglio 2012, 16:02

Ascanio Celestini “Il carbone non si deve più bruciare. Vi fanno il campetto di calcio, ma si stanno comprando le vostre vite…”

Ascanio Celestini, ieri ad Albissola ospite della Ubik, sul carbone a Vado: “Non è un problema di lavoro, la centrale a carbone deve chiudere. Non devono parlare dell’ampliamento della centrale, devono dirci quando la chiudono"

Ascanio Celestini, ieri ad Albissola ospite della Ubik, sul carbone a Vado: “Non è un problema di lavoro, la centrale a carbone deve chiudere. Non devono parlare dell’ampliamento della centrale, devono dirci quando la chiudono. E su queste battaglie si sta facendo politica seriamente in Italia…

Ti dicono: Devi morire e basta, oppure devi morire, però se vuoi ti faccio il campetto da calcio. L’alternativa è questa? Io devo morire comunque? Tu mi stai dando dei soldi perché stai comprando la mia vita, quindi mi stai dando qualcosa in cambio della mia morte. Questo sistema è un tumore, e il tumore vive quando muore l'organismo attorno al tumore, e io devo combattere il tumore, non posso far abituare l'organismo…

Ascanio Celestini, ieri ad Albissola ospite della Ubik, si è pronunciato sulla centrale a carbone di Vado Ligure, di fronte a 450 persone:  

“… Anche a Taranto moriva tanta gente, e quindi si incominciava a capire che era un bel danno la presenza di quell’azienda, però l’azienda faceva i campi da calcio, c'erano i circoli, chi metteva a posto le strade, qualcosa in cambio dava alla popolazione. Diciamo che non fa più neanche questo. Oggi non si fa neanche più questo. Perché c'è una sorta di cappa sulla nostra esistenza, la nostra e quella dell'ambiente in cui viviamo, e soprattutto la nostra, che è questa del capitale. Non è ammessa un'altra visione del mondo, le cose stanno così…

E' impressionante perché tu mi stai dando dei soldi perché stai comprando la mia vita, quindi mi stai dando qualcosa in cambio della mia morte.

No, questa azienda deve chiudere! Poi ti dicono “ma tutti i lavoratori?” Non me ne importa niente, perché quella è gente condannata a morte, e condanna a morte tutti quelli che abitano attorno. Questa azienda deve chiudere, è l'azienda che deve morire.

Questo sistema è un tumore e il tumore vive quando muore l'organismo attorno al tumore, e io devo combattere il tumore, non posso far abituare l'organismo.

E' chiaro che nel momento in cui mi dicono tu stai morendo basta è finita, me dai la morfina e fai in maniera che soffra il meno possibile… ma che vuol dire, quindi il nostro sistema capitalistico si è mangiato l'umanità e l'umanità non può far niente contro il capitalismo? E' il capitalismo che funziona così, non è un problema di lavoro, quell'azienda deve chiudere. La centrale a carbone deve chiudere.

Poi ti dicono “ma poi non c'è più elettricità…”. Non importa, quando calerà il sole andrò a casa, andrò a letto, quando sarà l'alba mi risveglierò, d'inverno dormirò un po' di più, utilizzerò qualche candela…”

Il carbone non si deve più bruciare, non mi devi dire “l'ampliamento della centrale”. No, mi devi dire “quando è che la chiudi”.

E su queste battaglie si sta facendo politica seriamente in Italia…

Ti dicono: “Devi morire” e basta, oppure “devi morire, però se vuoi ti faccio il campetto da calcio”. L’alternativa è questa? Io devo morire comunque? … Allora no, lì c'è un territorio che si ferma e dice che questa cosa non deve esistere più, intimando all’azienda “mettila tu la scadenza, un anno, due anni, tre anni, però questa cosa non la vogliamo più”.

In più, come ha detto anche Saviano, comunque queste cose in Italia non le possiamo fare anche perché semplicemente sappiamo perfettamente che non abbiamo nessuna possibilità di frenare la criminalità organizzata, soprattutto nelle grandi opere, perché poi quelli che le vanno a fare queste cose (oltre che essere anche molto legati alle cooperative per cui è chiaro che tutti destra e sinistra sono d'accordo), ovvero chi vince l'appalto, ha tutti i parametri in regola per vincerlo, però poi spesso alle spalle ha ugualmente la ‘ndrangheta; anche se l’impresa rientra perfettamente nelle normative antimafia ed è un'azienda pulitissima, però poi nei subappalti spesso si mette ‘dentro’ di tutto…

Poi è chiaro che, quando fai i processi, chi è che giudica il nesso di causalità? Se tu hai un tumore, come puoi dimostrare che il tumore non ti poteva venire pure perché mangi troppa roba in scatola, perché fumi?

I primi che hanno vinto i processi sull'amianto sono stati soltanto adesso, ma il fatto che l'amianto era cancerogeno si sapeva già da un secolo. Ero ragazzino ancora io e ancora si facevano i buchi col trapano nei cassoni dell'acqua da eternit, c'è scritto eternit, evidentemente era eterno, ma questa cosa è criminale…”

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