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| 01 luglio 2012, 18:07

Ampliamento discarica del Boscaccio: dov'è il piano finanziario?

Pubblichiamo un dettagliato documento del quale siamo entrati in possesso a proposito dell'ampliamento della discarica del Boscaccio... (con diversi allegati)

Ampliamento discarica del Boscaccio: dov'è il piano finanziario?

"Con D.G.R. n. 1399 del 18.11.11 la Regione Liguria ha deliberato di esprimere pronuncia positiva di compatibilità ambientale (con prescrizioni) in merito al progetto di ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi in Località Boscaccio nel Comune di Vado Ligure (ALL. 1).


L’Accordo di Programma approvato con D.G.R. 713/11 prevede l’ampliamento della discarica di Vado Ligure Loc. Boscaccio a condizione che il gestore, oltre ad ulteriori prescrizioni, applichi un regime tariffario ridotto rispetto all’attuale.


Al punto 5 delle considerazioni riportate nel Parere interlocutorio negativo di cui alla D.G.R. 1433 del 3.12.10 (ALL. 2 penultima pagina) si segnala la mancanza del Piano Finanziario, necessario, a nostro avviso, per valutare la sostenibilità economica dell’intervento, con particolare richiamo alla riduzione tariffaria di cui all’Accordo di Programma precedentemente richiamato.


Nella documentazione integrativa trasmessa dal proponente si evidenzia la “Relazione Introduttiva” (doc. 07663 – 055 R 01 E 02 REV 02) in cui si riporta una comoda tabella riepilogativa delle criticità rilevate dal Comitato VIA con indicazione del Documento in cui viene trattata la relativa risposta (ALL. 3).


In merito al punto 5 “Mancanza del Piano Finanziario” al par. 2.11 del DOC 07663 – 055R02E02 così si conclude: “Il Piano Finanziario fa parte della documentazione che serve essere presentato per l’Autorizzazione Integrata Ambientale e, pertanto, sarà presentato in quella sede” (ALL. 4), vanificando, di fatto, la possibilità di verificare il rispetto della prescrizione in materia tariffaria!


In merito alla natura dei suoli, la D.G.R. 1433 del 3.12.10 definisce “carsico” il settore di intervento,

L’Allegato 1 del D.Lgs. 36/03 elenca i criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica.

Al punto 2.1 si evidenzia come, di norma, gli impianti di discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi non devono ricadere in corrispondenza di forme di carsismo superficiale (ALL. 5).


Tale eventuale problematica viene risolta con la prima prescrizione contenuta nella D.G.R. 1399/11: “dovranno essere adottate misure volte a ridurre la permeabilità del substrato roccioso durante la realizzazione degli scavi di monte. In particolare, in caso di rinvenimento di forme di carsismo (la cui presenza non può essere esclusa) le stesse dovranno essere opportunamente intasate ed impermeabilizzate (es. spritz beton)”

Quindi, a fronte della possibilità di rinvenire forme di carsismo, si risolve il problema in maniera decisamente superficiale.


In merito alla stratigrafia del capping di chiusura il Comitato VIA accetta, per i versanti, un sistema di protezione equivalente a quanto previsto dal D.Lgs. 36/03, si permettendo, quindi, di sostituire il pacchetto composto da: 50 cm di materiale drenante + 50 cm di argilla + 50 cm di materiale drenante con il seguente sistema di protezione: geocomposito drenante – geocomposito bentonitico – geocomposito drenante.

Sul punto (2.4.3 dell’Allegato 1) il D.Lgs. 36/03 non prevede deroghe possibili, invece, per la barriera geologica (punto 2.4.2 Allegato 1). Una conferma la troviamo nella D.G.R. n. 703 del 17.06.11, con cui la Regione Liguria si è pronunciata positivamente in merito al progetto della discarica RSU di Collette Ozotto, in provincia di Imperia, a condizione che siano rispettate le seguenti condizioni:

a. La copertura superficiale finale dovrà essere adeguata alle prescrizioni di cui al punto 2.4.3 dell’Allegato 1 al D. Lgs. 36/2003. L’ottemperanza di tale prescrizione, unitamente alla completa conformità del progetto alla suddetta norma, dovrà essere verificata dalla Provincia di Imperia in fase di autorizzazione dell’impianto. Modifiche progettuali conseguenti l’adeguamento della copertura, che prevedano la riduzione del volume di rifiuti abbancati, non saranno considerate sostanziali ai fini della presente procedura di VIA, ferma restando la necessità di aggiornare le verifiche di stabilità da valutarsi anch’esse in fase di approvazione del progetto”

omissis…


In merito alla previsione progettuale di non realizzare una separazione fisica tra la discarica in progetto e quella attualmente in coltivazione, giustificata dalla necessità di consentire la continuità della coltivazione, si evidenzia che tale soluzione, peraltro avallata dal Comitato Tecnico VIA, metterà in comunicazione l’ampliamento in progetto con i lotti realizzati seguendo le norme previgenti all’entrata in vigore del D.Lgs. 36/03 (ALL. 6).

Questa anomalia venne dibattuta a lungo per la discarica di RSU di Ponticelli (Provincia di Imperia) fino a giungere alla conclusione di non poter approvare la soluzione di sopraelevare la discarica rispetto a lotti approntati con disposizioni normative ante D.Lgs. n° 36/03. Con questa interpretazione si intende evitare che i liquami prodotti dai rifiuti (percolato) possano raggiungere gli strati più profondi della discarica dotati di un pacchetto impermeabilizzante non più a norma! Osservando la sezione relativa ai vari strati di impermeabilizzazione della discarica (ALL. 6) è facile osservare che il percolato del lotto in progetto andrà ad interessare aree più profonde con pacchetti impermeabilizzanti (fondo e pareti) non in grado di offrire la barriera prevista dalla vigente norma.




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