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Attualità | 26 giugno 2012, 17:39

Ventimiglia: pochi alunni per l’anno della Maturità, studenti del Marco Polo costretti a “cercarsi un’altra sistemazione”

"Il Provveditorato d'Imperia ha deciso che il nostro futuro scolastico dovrà continuare altrove. La classe è composta da sette persone, e il numero non basta per poterne formare una nuova, ma dei numeri possono determinare il futuro di 7 persone?"

Ventimiglia: pochi alunni per l’anno della Maturità, studenti del Marco Polo costretti a “cercarsi un’altra sistemazione”

Nell’anno conclusivo del percorso di studi superiori alunni costretti a trovarsi un’altra sistemazione scolastica. E’ il trauma che rischiano di dover subire i futuri alunni della classe V dell’Istituto Professionale Marco Polo, indirizzo aziendale, di Ventimiglia.

“Siamo i futuri alunni della classe V del prossimo anno scolastico 2012/13. Il 22 giugno, abbiamo avuto una notizia inaspettata; al di là di ogni  logica, Il Provveditorato d'Imperia  ha deciso che il nostro futuro scolastico dovrà continuare altrove, dato che ha concluso che non vale la pena dare la disponibilità della classe visto lo scarso numero di iscritti alla V”, denunciano gli studenti.

Alla base della decisione proprio il numero risicato di alunni: “La classe è composta da sette persone, e il numero non basta per poterne formare una nuova, ma dei numeri possono determinare il futuro di 7 persone? Sette ragazzi che si aspettavano di poter concludere gli studi e dare la maturità e che invece si ritrovano senza classe e senza possibilità a due mesi  dall'inizio del nuovo anno scolastico”, si domandano i ragazzi. Soluzioni all’orizzonte? “L'unico rimedio sarebbe cambiare indirizzo di studi, ma è un'ipotesi assolutamente inaccettabile e assurda, come si può pensare di cambiare scuola all'ultimo anno? recuperare i programmi  degli anni precedenti e tutto ciò in soli nove mesi? Ma se noi ci siamo iscritti ad un corso, come è possibile che, all'ultimo  anno, ci ritroviamo iscritti ad un altro? Dove è finito il nostro diritto di scelta? Perché, se pensiamo ad un futuro di un certo tipo, il Ministero, all’ultimo anno, ribadiamo, decide per noi? Vorremmo che ci illustraste sul nostro destino”, hanno chiosato in coro. 

 

Renato Agalliu

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