Ma in una città contornata di industrie, con una centrale a carbone ad un tiro di schioppo, un porto imbottito di meganavi costa con generatori diesel per diversi megawatt accesi h24 con scarichi senza controllo in centro città, la colpa di chi è...? Delle automobiline dei cittadini e... del riscaldamento. E qui, che dovrebbe scoppiare una fragorosa risata, invece qualcuno si fa serio e ci crede, sentendosi magari pure in colpa...
E le centraline? Una “ogni tre mesi” quando finzionano, con i dati che prima devono essere raccolti, poi trasmessi, e infine prima controllati, poi validati e in ultimo “pubblicati” su un sito a prova di pazienza. Dove consultarli è un esercizio zen.
Infatti guardacaso tutto va benone, tanto che il sindaco Berruti sfida l’impossibile e si affretta a precisare nel corso di uno dei suoi incontri alla Ubik che lui si, mah, è per una generica metanizzazione ma che comunque Savona è virtuosa e la sua aria è buona.
Sembra una grande orchestra istituzionale monotonica, perfettamente accordatasi a far si che Tirreno Power continui indisturbata a bruciare migliaia di tonnellate di carbone al giorno. Nessuno o quasi escluso.
Le polveri sottili? Tutta colpa del furgone dello zio Antonio o della calderina di nonna Renata. Che ci vuoi fare...