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Al Direttore | 21 giugno 2012, 18:04

Chiusura dei sentieri alle mountain bike: intervento di un altro nostro lettore

Chiusura dei sentieri alle mountain bike: intervento di un altro nostro lettore

Un nostro lettore, F.A., ci ha scritto per tornare sulla chiusura dei sentieri alle mountain bike:

“Volevo associarmi a coloro che ritengono assurda la decisione di negare il passaggio delle mountain-bike nei sentieri liguri. Io ho molti amici che abitano nell'alta Valle Argentina e che vivono questa passione e, nonostante non pratichi questa disciplina, vedo quanti sacrifici fanno per riuscire a mantenere ed incrementare questa attività che ha preso piede in questi ultimi anni . Chi credete che pulisca i vecchi sentieri presenti nei boschi che fanno da sfondo ai nostri meravigliosi paesini dell'entroterra? Chi crea nuove mappe dettagliate del territorio dove sono indicate queste stradine di cui neanche Googlemapp sa dell'esistenza? Chi scopre nuove vie che, ripulite, divengono sentieri che poi possono essere utilizzati da tutti durante tutto l'anno? Gli incidenti possono capitare anche quando si va a funghi o a castagne. Evidentemente però, visto che ormai nei boschi non si può più fare niente se non si incorre in sanzioni e diffide, sia che si raccolga legna, sia che si assaggino frutti di bosco (e chi più ne ha più ne metta), si è deciso anche di intralciare un'attività che crea un indotto importante e rappresenta una forma di economia pulita (senza mazzette, corruzione ecc.). Nei caratteristici paesini di montagna come Molini di Triora, Andagna, Triora, Verdeggia ecc. ecc. negare un'attività simile rappresenterà un danno economico non indifferente per tutti, dai vari negozietti, ai bar, ai ristoranti che vivono anche di iniziative legate a questa passione-disciplina. Per citare un esempio, era già successo qualcosa di simile quando anni fa venne chiuso il centro di bungee-jumping che organizzava lanci dal famoso ponte di Loreto a Triora. Credetemi che di gente in quel periodo ne girava tanta, sia italiani che stranieri. Io esorterei la Provincia a farsi un giro in queste realtà per fargli capire di cosa stiamo parlando e che la politica economica non si fa solo stando dietro una scrivania con aria condizionata-riscaldamento a studiare grafici su internet. Il fatto è che siamo governati da gente che non sa cosa vuol dire tirare la carretta tutti i giorni, organizzarsi la vita giorno per giorno, e che prende decisioni assurde dietro le quali c'è sempre comunque qualche interesse personale! E anche in questo caso sicuramente non si tratta di un colpo di caldo estivo, ma qualcosa di più. Io comunque resto ancora in attesa che queste benedette Provincie vengano finalmente abolite, soprattutto se all'interno delle stesse si trova gente che prende certe iniziative assurde”.

Carlo Alessi

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