Leggo con piacere le prime dichiarazioni pubbliche dell’ex 'Vice-Sindaco di Maggio', Carlo Capacci. Da Ingegnere forse egli non ha colto l’ironia nel definire 'Giunta di Maggio' la giunta volante alla quale anche lui apparteneva. Si tratta di un riferimento storico, qui utilizzato in maniera spiritosa. Essendo stata in carica solo un mese, l’abbiamo ormai soprannominata 'la Giunta di Maggio', in riferimento proprio a Re Umberto II, ultimo Re d’Italia, durato in carica anch’egli solo un mese, a cavallo tra maggio e giugno del 1946.
Fatta questa simpatica quanto dovuta precisazione, è necessario formulare alcune osservazioni. Io per primo ho avuto modo di spiegare quanto per ora non cambi nulla, non essendo ancora stato approvato il nuovo PUD.
Tutti ricordiamo chiaramente le preoccupazioni dei componenti della Giunta di Maggio riguardo al PUD e alla severa interpretazione data dal Dirigente al Demanio del Comune di Imperia. Tutti ricordiamo come lo stesso Sindaco auspicasse una soluzione del caso: un caso che quindi esisteva, per loro stessa ammissione. Il dichiarare, giorni dopo il fatto, che nulla è successo, lo trovo francamente ridicolo.
E’ infatti palese come l’interpretazione oltremodo restrittiva del PUD caldeggiata dal dirigente preposto sia stata accettata senza battere ciglio dalla sedicente giunta tecnica che, verosimilmente (come testimoniato dalle dichiarazioni degli ultimi giorni), non aveva compreso la portata del problema.
Passi il Sindaco, la cui inadeguatezza è stata il motivo della sfiducia voluta dalla stragrande maggioranza del Consiglio. Passino anche altri personaggi da anni alla ricerca di un posto al sole ma da uno stimato professionista quale Carlo Capacci, di certo un esperto delle dinamiche che regolano l’attività di ballo ed intrattenimento, si sarebbe auspicato un atteggiamento differente a fronte di un indirizzo di PUD volto a porre un freno alle attività di cui sopra.
Il problema, come erroneamente illustrato dall’esimio Capacci, non verte sulla volontà di aggirare la normativa vigente, legalizzando la posizione di quelli che esercitano la loro attività oltre gli orari prestabiliti ma di conoscere chiaramente il quadro legislativo.
A tal proposito, è sufficiente richiamare l’attenzione all’articolo 11, comma 6, della legge 217 del 15 dicembre 2011 che così recita: 'Al fine di promuovere il rilancio delle attivita' turistico-balneari e la tutela della concorrenza, non possono essere poste limitazioni di orario o di attività diverse da quelle applicate agli altri esercizi ubicati nel territorio comunale, per le attività accessorie degli stabilimenti balneari, quali le attività ludico-ricreative, l'esercizio di bar e ristoranti e gli intrattenimenti musicali e danzanti, nel rispetto delle vigenti norme, prescrizioni e autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica, igienico-sanitaria e di inquinamento acustico. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 6, comma 2-quinquies, del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, le attività di intrattenimento musicale e di svago danzante ivi previste non sono soggette a limitazioni nel numero degli eventi, nelle modalita' di espletamento e nell'utilizzo degli apparati tecnici e impiantistici necessari allo svolgimento delle manifestazioni. Per gli eventi di intrattenimento musicale e danzante si applicano i limiti di rumorosita' previsti per le attivita' a carattere temporaneo stabiliti dalle regioni in attuazione della legge 26 ottobre 1995, n. 447'.
Ciò premesso, come si evince dal mio precedente comunicato, io stesso non ritenevo possibile che il PUD potesse stravolgere situazioni normative già esistenti. Aver avuto ragione, visti anche gli accadimenti delle ultime 24 ore (si attendono anche comunicazioni della Regione), è in realtà una magra consolazione. Resto comunque sconcertato dall’atteggiamento superficiale di chi, essendo stato chiamato ad amministrare la Città (seppure per un periodo così breve, per fortuna), ha affrontato temi così importanti in maniera così frettolosa.
Inoltre ricordo all’amico Capacci, persona da me stimata, al di là delle polemiche, che io ho amministrato e forse un giorno continuerò a farlo avendo avuto la legittimazione dai miei concittadini, a differenza di altri. Questo mi conferisce la possibilità e la forza di dare il mio (piccolo) contributo in favore di Imperia e dei suoi abitanti. Continuerò comunque a battermi in difesa del divertimento e dell’intrattenimento musicale, troppo importanti anche dal punto di vista turistico ed occupazionale per essere gestiti sempre in maniera così superficiale o addirittura ostile.
Ricordo infine che meno superficialità e più elasticità mentale non guasterebbero ma come si suol dire, chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
A buon intenditor poche parole...".