Il consiglio comunale di Sanremo, in attesa della discussione sul piano alienazioni e sulla cantieristica navale, si è aperto con il dibattito sul restyling effettuato in piazza Colombo. Al centro degli interventi un ordine del giorno in cui, soprattutto in merito all'aspetto formale di questo intervento, è stata chiesta una censura del sindaco.
"In questo momento abbiamo qualcuno che ritiene di poter adottare iniziative al di fuori della legge - ha esordito Andrea Gorlero del Pd - nel senso che decide lui come destinare una somma enorme di 167 mila euro. Sanremo subisce inoltre l'onta di vedere due dipendenti del comune o di una ditta appaltatrice che, tutte le mattine, puliscono per dimostrare all'opinione pubblica che la scelta del sindaco è giusta. Quanto costerà alla fine dell'anno ? Per questo chiediamo una censura nei confronti del sindaco".
"Questa vicenda rappresenta uno strappo dal punto di vista amministrativo, perchè viene spesa una cifra sganciata da ogni aspetto progettuale - ha detto Daniela Cassini - fa tristezza la lettera da cui si desume come sia partita questa vicenda. Le determine dirigenziali sono un atto successivo. In una riunione sono stati ripartiti i fondi a disposizione, sottratti quindi ai servizi ecologia, fabbricati, asfalti, viabilità, arredo urbano per i giochi del Borgo ed altri interventi. E' uno strappo anche con la cittadinanza, dimostrata con la mobilitazione che c'è stata, che ha lamentato altri bisogni ed esigenze".
"Piazza Colombo aveva la necessità di un rinnovamento ed una pulizia - ha detto il capogruppo del Pdl Giuseppe Sbezzo Malfei - E' quindi partita un'iniziativa che voleva portarla in paragone con altre piazze già presenti in Italia, per esempio Arezzo. Quello che io posso vedere è che, probabilmente, bambini che non frequentavano più il centro di Sanremo, con le mamme che avevano paura e scappavano davanti a cittadini extracomunitari e a persone che non esercitavano un lavoro lecito, sono tornati. Questo vuol dire che questa piazza sta tornando a vivere. Ciò non toglie che la scelta poteva essere fatta anche migliore, ma per le difficoltà economiche dell'Ente di più non si poteva fare".
"Il problema non è la scelta, ma chi la fa - ha risposto Leandro Faraldi del Pd - qui si sono spesi 163 mila euro senza un minimo di possibilità di farlo. Le scelte devono essere fatte nella legalità. Le scelte si fanno in consiglio, non le fa il sindaco. Oggi ha speso li e domani chissà cosa si inventa. Soldi che potevano essere spesi per fogne, scuole o per le manifestazioni".
"Questo atto rappresenta una schizzofrenia amministrativa - ha incalzato Eugenio Nocita - tre anni fa c'era stato il divieto a sedersi nella piazza, oggi si determinano nuove panchine per sedersi. Un intervento posticcio che ha determinato una spesa ingente sottratta ad interventi importanti ed urgenti relativi ad arredo urbano e spesa sociale".
Durante la discussione il presidente del consiglio comunale Marco Lupi ha dovuto richiamare all'ordine il pubblico che, più volte, è intervenuto dimostrando assenso o dissenso ai vari interventi. L'ordine del giorno di censura al sindaco è stato bocciato con 16 voti contrari, 9 favorevoli e l'astensione di Tinelli.