L'incontro a Roma dal Direttore Generale del Ministero Luigi Birritteri per salvare il tribunale di Sanremo dall'accorpamento a quello di Imperia sembra che non abbia portato ai risultati sperati. Lo hanno comunicato alcuni degli intervenuti che hanno composto la delegazione matuziana partita la scorsa settimana alla volta della Capitale. In un incontro con i media hanno fatto il bilancio sulla situazione: Elvira Lombardi presidente dell'ordine degli avvocati di Sanremo, il sindaco della città dei fiori Maurizio Zoccarato, il consigliere regionale e comunale Massimo Donzella, l'assessore Gianni Berrino, Antonio Sindoni per gli edili di confartigianato e Gianni Ostanel presidente di confcommercio.
L'avvocato Lombardi ha spiegato chiaramente “Abbiamo dibattuto a lungo sugli argomenti a favore di un mantenimento del tribunale di Sanremo, argomenti tuttavia non condivisi dalla commissione che si sta occupando del caso. Confidiamo che la valutazione del consiglio dei ministri tenga conto delle specificità non valutate. Da Roma c'è stato detto che la nostra realtà non può essere mantenuta e non è in espansione. Noi, come legali, ci tengo a precisare che non siamo contrari alla riforma della geografia giudiziaria ma crediamo in un riordino della geografia valutato che porterebbe a mantenere un tribunale efficiente come il nostro. Se dev'essere riordino che assicura efficienza ed abbattimento di costi ben venga ma a noi sembra che il caso di Sanremo sia poco rispondente a questi criteri. Inoltre, ci troviamo nella situazione paradossale dove un ufficio grande si andrebbe ad inserire in una realtà piccola, che comporterebbe diversi disagi oltre naturalmente anche alla revisione delle piante organiche con la scomparsa di alcuni posti di lavoro”.
Il consigliere Donzella, anch'egli avvocato, ha detto “Mi ha colpito molto che i rappresentati del Ministero conoscevano benissimo tutti quelli che sono i problemi della nostra situazione in provincia di Imperia. È emerso che i tribunali cancellati non hanno un contesto economico che li può reggere. Credo che dando alla politica la possibilità di scegliere si possa parlare più francamente del problema che tocca il tribunale facendo emergere che quello con maggior lavoro è Sanremo. Siamo baricentri ci, abbiamo la specificità del casino che di per se da sola basterebbe a mantenere il tribunale per via degli illeciti che si sviluppano da quel contesto. Aggiungiamoci che siamo la via della droga dalla Spagna e non dimentichiamo la nostra casa circondariale così operativa e legata all'attività di polizia condotta su Sanremo. Che la politica faccia il suo ruolo”.
Sul ruolo che dovrà assumere in tempi brevi la sfera politica intervenendo direttamente su questa legge delega che rischia di far sparire il palazzo di giustizia matuziano sono intervenuti prima l'assessore Berrino e poco dopo il primo cittadino. Proprio il primo dei due membri della giunta matuziana ha fatto leva sul fatto che nel 2011 in altre realtà, la politica locale aveva già iniziato le proprie battaglie per la salvaguardia della struttura e sembra che vi potesse essere una breccia facendo leva proprio sulla presenza del casinò.
Zoccarato su questa particolare connotazione ha rivolto una sorta di appello o chiamata alle armi nei confronti della politica locale e nazionale: “Quando c'era da fare qualcosa non è stata tutelata la città di Sanremo ed oggi la legge torna in mano alla politica perché arriverà alle camere e ricordiamo che ad aprile 2013 noi aiuteremo chi aiuta Sanremo. Da oggi la politica ha un anno di tempo per dimostrare l'interesse verso Sanremo. Chi ci dimostrerà di volerci bene potrà chiederci un aiuto elettorale in vista di aprile 2013 ma a chi non ci dimostrerà di volerci bene gli conviene stare lontano perchè gli andrò contro con ogni mezzo. Io sono pagato dai cittadini di Sanremo e quindi faro il bene per loro. Non è più tempo di promesse, voglio vedere i risultati prima e poi faremo le campagne elettorali per gli altri”.
Adesso non resta altro che attendere, infatti, se i politici dimostreranno interesse per il caso matuziano potrebbero anche richiedere l'approvazione di lacune varianti alla legge delega sulla riforma della geografia giudiziaria. Un sistema che potrebbe salvare Sanremo ad esempio introducendo la discriminante della presenza del casinò. Gli avvocati intanto non si danno ancora per vinti ed attraverso la voce del foro di Sanremo, con la presidente Elvira Lombardi, promuoveranno nuove azioni di protesta insieme alle altre realtà colpite dallo stesso problema che toccherà la città dei fiori dal 16 settembre. Se entro quella data non vi sarà approvazione tutto decadrà e Sanremo non perderà il suo palazzo di giustizia.