Pratica avviata da tempo, oltre due anni di attesa e ancora niente passaporto. E’ il calvario di un cittadino italiano (di origine tunisina) residente all’estero e sposato con una donna ventimigliese. Un ‘classico’ esempio della burocrazia lumaca, con pratiche che si trascinano per anni a causa di rimpalli tra uffici competenti.
L’uomo, marito di Claudia Mariosa, secondo quanto riportato dalla stessa moglie, risulta regolarmente iscritto negli appositi registri di stato civile del comune frontaliero. Il paradosso, lamenta la donna, è che “mio marito è iscritto all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), ma manca l’aggiornamento al programma specifico”. Di qui, a causa di questo cavillo burocratico, l’impossibilità ad ottenere il passaporto presso l’ambasciata.
“E’ più di due anni che aspettiamo – denuncia la moglie – e mio marito non ha ancora ottenuto il passaporto, a causa di queste lungaggini burocratiche. E’ un cittadino italiano e ottenere la documentazione è un suo diritto. Ancora oggi ci siamo rivolti all’ufficio anagrafe, ma manca il fatidico aggiornamento. Riteniamo che la situazione sia paradossale, e pertanto chiediamo che venga effettuato al più presto l’aggiornamento ”.