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Politica | 26 maggio 2012, 18:21

Imperia: Al via l'operazione "chiarezza e verità sul porto turistico" stamattina il banchetto del Pdl in via San Giovanni

Imperia: Al via l'operazione "chiarezza e verità sul porto turistico" stamattina il banchetto del Pdl in via San Giovanni

“Chiarezza e verità sul turistico”così è stata chiamata l'ultima iniziativa dell'ex gruppo consiliare del Pdl e del coordinamento giovanile del partito di Berlusconi. Stamane alcuni degli ex consiglieri ed ex assessori del Pdl in consiglio comunale hanno partecipato al volantinaggio avvenuto in via San Giovanni con il fine di spiegare alla cittadinanza la loro posizione sulla vicenda porto turistico. I presenti: gli assessori, Giovanni Amoretti, Antonello Ranise e Gianfranco Gaggero. I consiglieri Angela Ardizzone, Paolo Petrucci, Marino Arimondi, Piera Poillucci, Angelo Dulbecco, Gianni Chiaraman e Alessandro Gazzano.

Il volantino:

LA SCELTA (un porto turistico inserito nella città)
Le amministrazioni di centrodestra hanno fortemente puntato sul porto turistico come scelta di sviluppo per la città ritenendolo un'opera imprescindibile per creare crescita e occupazione. Ormai l'industria e il traffico mercantile non garantivano più alcun futuro. Erano assenti le infrastrutture viarie, mancavano fondali adeguati all'attracco delle grandi navi.

ERA NECESSARIO ANDARE OLTRE
Imperia rappresenta il contesto ideale per la realizzazione di un porto turistico perfettamente integrato con la città e dispone delle potenzialità per competere con le affermate località della Costa Azzurra. Può fregiarsi di un clima mite e temperato, un mare pulito, un territorio incantevole da valorizzare, rinomate attività agricole e alimentari.

IL PORTO TURISTICO E' SEMPRE STATO IL TASSELLO MANCANTE
L'occasione non poteva essere persa. Un grande porto turistico avrebbe generato importante indotto sia per la costa sia per l'entroterra.

IL PERCORSO (la verità sulla società mista)
La società mista fra pubblico e privato, appositamente costituita nel 1992 era indispensabile e conveniente per il Comune. Indispensabile perché per la realizzazione dell'opera occorreva la redazione di un nuovo piano regolatore portuale. La Capitaneria, organo competente, non disponeva dei fondi necessari ed il Comune, oltre a essere privo delle risorse, difettava di competenze specifiche. Inizialmente la società mista ha impiegato tempo e denaro per la redazione del piano regolatore portuale che è stato poi ceduto al Comune. Convenienteperché, a differenza di quanto accade nelle altre realtà, la società mista, oltre ad un forte sviluppo occupazionale, garantisce al Comune la diretta partecipazione ai benefici derivati dal nuovo bacino portuale.

IN SINTESI

- I costi per la realizzazione del porto sono stati sostenuti dal privato e, ad opera conclusa, l'investimento iniziale sottoscritto dal Comune per partecipare alla società mista sarà esponenzialmente rivalutato.

- La gestione del porto turistico resterà nella disponibilità della concessionaria "Porto di Imperia", di cui è socio anche il nostro Comune. Parteciperemo così ai profitti derivanti dai servizi resi.

- Alla scandenza della concessione, la proprietà del porto ritornerà allo Stato.

- Ogni operazione è stata condotta nell'interesse pubblico e senza costi per i cittadini di Imperia.

IL FUTURO

Nel tempo la Magistratura confermerà la correttezza delle procedure amministrative seguite. Abbiamo sempre creduto e continueremo a credere nell'importanza dell'opera. Nonostante le difficoltà attuali, riteniamo che i lavori per il completamento del porto turistico debbano proseguire con la massima solerzia. E' necessario operare di concerto affinché le problematiche sopravvenute vengano al più presto superate non sottraendosi al confronto con le diverse parti coinvolte.

UNA SOLUZIONE E' POSSIBILE

Il Comune deve appropriarsi dell'iniziativa attraverso l'utilizzo della Porto di Imperia Spa, eventualmente riorganizzata e rimodulata nella sua compagine societaria. La soppressione della società, da qualcuno incautamente perseguita, genererebbe contenziosi giudiziari interminabili e causerebbe al Comune la perdita di gran parte dell'utile. Occorre ricercare nuove intese per tutelare dipendenti portuali, cantieristica, maestranze varie e acquirenti dei posti barca; difendere il patrimonio generale che deriva dal completamento del porto turistico; porre rimedio agli imprevisti generati da una situazione che può e deve essere recuperata.

Gabriele Piccardo

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