Al PRESIDENTE della Regione Liguria, Claudio Burlando
All'ASSESSORE Regionale all'AMBIENTE, Renata Briano
All'ASSESSORE Regionale allo SVILUPPO ECONOMICO, Renzo Guccinelli
Ai CONSIGLIERI Regionali, Antonino Miceli e Michele Boffa
Al SEGRETARIO Provinciale del PD, Livio Di Tullio
Nei giorni scorsi sui quotidiani locali è apparsa una notizia, meritevole in effetti di un'evidenza maggiore, proveniente da Green Peace e concernente le morti legate alla combustione del carbone delle Centrali italiane e, in particolare, per quel che riguarda il nostro territorio, di "54 morti premature l'anno a causa della centrale a carbone di Vado ligure"; l'articolo informava che Green Peace si era rifatta alle proiezioni della Fondazione olandese Somo, applicando i parametri dell'Agenzia Europea per l'Ambiente che valuta anche i costi ambientali stimabili per la centrale in questione, "in 248 milioni di euro,tra inquinamento ed emissioni di CO2".
E' l'ennesima conferma di una situazione critica che i Cittadini della provincia di SV vanno denunciando da tempo, con presentazione di documentazione scientifica, sollecitazioni, diffide ed Esposti.
I loro appelli si sono rivolti anche alla Regione, a Lei, Presidente, a cui la popolazione ha demandato il compito di governare il territorio; Le abbiamo chiesto tutela, quella tutela che va oltre la difesa del lavoro, quando esso, nei casi come il nostro - che Lei, in due mandati, ha avuto modo di conoscere - sembra non coniugarsi più con la salute collettiva. Se quest'ultima, diritto previsto dalla nostra Costituzione come fondamentale, viene barattata, sia pure con l'occupazione e rischia di non essere garantita, allora il cosiddetto "sviluppo" rischia, a sua volta, di non essere più tale.
L'ovvietà di questa considerazione non ci sembra sia stata ben colta, considerando quanto scritto sul numero 1/2012 della vostra rivista PD, riguardo alla recente Intesa sull'ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado Ligure.
Non ci stupisce che sia il PD a difendere la scelta di detto ampliamento: del resto, alle primarie abbiamo assistito ad una raccolta firme contro di esso e poi al capovolgimento della posizione, ma ci lascia esterrefatti che siano i nostri Amministratori, sia pure del PD, con la motivazione che il Progetto approvato non è più quello iniziale, anzi è migliorativo dell' impatto ambientale - motivazione sostanzialmente scardinabile, come in realtà ha fatto la Perizia giurata dello Studio TERRA, commissionata dai Comuni di Vado e Quiliano, supportata dai dati sulla mortalità nella nostra provincia e dagli allarmi medici generali sui danni della combustione del carbone.
Attraverso la citata rivista PD, voi cercate di giustificare la bontà e l'ineluttabilità delle vostre scelte.
E' bene spendere ancora qualche parola per chiamare le cose col loro nome e chiarire questo tipo di messaggio che viene divulgato.
Voi, Consiglieri Miceli e Boffa,dichiarate che "avremmo continuato ad avere per lungo tempo un'azienda altamente inquinante e sempre più obsoleta", con i carbonili "così esposti al vento di mare" che "devono essere totalmente coperti". Vi fa eco l'Assessore all'Ambiente: "senza accordo, l'impianto avrebbe continuato a inquinare ai livelli odierni", aggiungendo che i carbonili "saranno coperti da subito".
Il Presidente Burlando conferma: "non sarebbe stata sicura la possibilità di bloccare le attuali emissioni, né di coprire i parchi carbone".
A tutti chiediamo: e le normative? dal DM 60/02 ai Dlgs 59/05 e 128/10, alle Direttive europee sottoscritte dall'Italia, all'AIA obbligatoria che ancora oggi non è stata rilasciata, (termine ultimo: marzo 2008) mentre i due gruppi a carbone hanno continuato a funzionare senza l'adeguamento alle norme sulle emissioni? e l'ottemperanza a tutte le prescrizioni? Bastava pretendere il rispetto delle leggi in vigore e degli impegni sottoscritti !
Voi stessi ammettete l' inquinamento, ma evidentemente è stato permesso, attraverso l'insufficiente applicazione delle norme, l'inadeguata verifica della sua reale portata, i mancati interventi, nel corso degli anni: il problema andava risolto a prescindere da qualsiasi potenziamento, senza affidare alla combustione di nuovo carbone e a tecnologie moderne, non in grado di garantirci,come è stato dimostrato, i"dovuti miglioramenti".
Quanto ai carbonili, ve lo ricordate che avete concesso attraverso la vostra DGR 1569/11 ulteriori tre anni perché siano coperti? Eppure, anni fa, l'Azienda si era impegnata per un progetto volto alla loro copertura, ma i 43.000 mq di parco carbone sono ancora oggi a cielo aperto !!! A parole, ci sono i venti che diffondono le polveri e la necessità di coprire "subito", ma perché avete permesso l' inadempienza per tutti questi anni e ora la premiate, prolungando i tempi? E non ci sono solo i parchi carbone: la mancata ottemperanza di alcune prescrizioni, definite condizionanti nel 2001 dal Ministero per ottenere l'esenzione dalla VIA del gruppo a gas, partito nel 2007, non ci sembra abbia impedito una nuova autorizzazione, ovvero, un nuovo premio.
Dott.ssa Briano, come fa ad affermare che "non esistono strumenti giuridici per chiudere la centrale esistente"? Non si è mai chiesta la chiusura della centrale, semmai dei vecchi gruppi, maggiormente inquinanti per la loro obsolescenza e considerati dalla stessa Commissione tecnica ministeriale di Via non più migliorabili, mentre voi vi ostinate a parlare di miglioramento sull'esistente: si voleva solo il rispetto delle regole, con tutte le conseguenze del caso.
Del resto, il gruppo a gas è in grado di fornire energia a sufficienza, anzi richiamiamo precedenti posizioni del Presidente Burlando (nota n°66082/850 del 16/05/07 e seduta dell'Assemblea legislativa ligure - 10/03/2009) che ammettono l'eccedenza di energia prodotta dalla centrale in questione, sia a livello regionale che nazionale.
La metanizzazione, inaccettabile dall'Azienda, secondo i Consiglieri Miceli e Boffa, (ma è solo l'Azienda che detta le condizioni al territorio?!) è stata più volte proposta, sia dalla Provincia, sia dal Comune di Savona che nel 2007 l'ha votata all'unanimità.
Poteva essere considerata una fase transitoria per mantenere i posti di lavoro e arrivare alla produzione di energia pulita attraverso le rinnovabili: oggi queste sembrano venir considerate da alcuni di voi di limitata efficienza e di lenta attuazione, mentre abbiamo esempi di una marcia veloce, redditizia e inarrestabile, con aumento dell'occupazione, da parte di Paesi che hanno condizioni ambientali meno favorevoli di Italia e Liguria.
Di rinnovabili si fa un gran parlare sulla vostra citata Rivista; si richiama il Piano Energetico Regionale, che "prevede coerentemente un costante aumento dell'energia prodotta dalle fonti rinnovabili", ma bisogna cominciare, incoraggiare, investire: a fronte di un investimento della Tirreno Power, in tale campo, esiguo in rapporto a quello per l'impiego di combustibili fossili, si autorizza ancora il carbone, senza dubbio più conveniente, per i privati, ma si sottopone la collettività che l'ha subito per 40 anni a subirlo per altri 40, in barba alle medie provinciali di mortalità che superano, secondo l'Ordine dei Medici, quelle regionali e nazionali, alle perizie tecnico-scientifiche presentate, alle normative.
Ai fini della tutela ambientale, non è vero che non c'erano alternative, ma quanto sono state portate avanti con forza dalle Istituzioni?
Eppure è noto - e ve lo abbiamo scritto - che secondo Studi internazionali, la dannosità di una centrale dipende: - dalla sua ubicazione (la nostra è una centrale in città), - dall' entità delle sue emissioni (quantificabili,se brucia sulle 5.000 tonn.al giorno di carbone) - dal tipo di inquinanti (ossidi di azoto e zolfo, metalli pesanti, particolato fine primario e secondario + CO2), - dalla densità demografica (è in zona densamente popolata).
Aggiungiamo la vicinanza alla costa che vive di turismo e ai siti vincolati e protetti, (uno dei quali, il prestigioso Santuario dei Cetacei) per chiedervi se in una regione dalle peculiarità ambientali uniche, a prevalente vocazione turistica, il valore del lavoro in campo turistico non abbia peso. Con un inquinamento che si stima interessi un raggio di 50 Km, con quello dei fondali marini davanti a Vado destinato a diffondersi, che ne fa il sito più inquinato della Liguria (v.tabelle Arpal), la situazione potrebbe diventare irreversibile, sia per l'ambiente che per l'economia.
Assessore Guccinelli, è questa la crescita, lo sviluppo tanto esaltati? Possiamo definirlo sviluppo sostenibile?
Vi sentite tranquilli istituendo un Osservatorio Ambientale il quale inserirà una VIS (Valutazione Impatto Sanitario), che avrebbe dovuto essere effettuata da tempo o per lo meno, prima di ogni autorizzazione, secondo la richiesta dei Sindaci di Vado- e Quiliano, per verificare la reale qualità ambientale presente e metterla in rapporto con le patologie diffuse in zona, attraverso un serio Studio epidemiologico?
Vi sentite tranquilli sulla presunta riduzione del 70% delle emissioni? Il 70% di quali emissioni, quando l'Azienda dichiara ancora a novembre del 2011 (v. risposta al Ministero) di misurare le polveri più grossolane, le PTS, meno nocive e filtrabili, a fronte della grande percentuale di quelle fini e ultrafini, non filtrabili, penetranti e correlate, secondo la letteratura medica a patologie tumorali e cardiovascolari? Ricordiamo che il DM 60, dal 2002, aveva imposto ben altre misurazioni! E le decantate tecnologie ultrasupercritiche di cui parla la dott.ssa Briano non sembrano in grado di trattenere tali micropolveri né dei vecchi gruppi, che pare siano destinati a funzionare ancora per anni, né di quelli futuri .
Lei, dottoressa, si dichiara per il superamento del carbone. Ma afferma decisa che"oggi purtroppo la realtà è un'altra.C'è un impianto che esiste e che senza Intesa avrebbe continuato a inquinare ai livelli attuali".
Non sappiamo davvero come interpretare questa presenza ineluttabile, bisognosa di grande considerazione e che tutti voi vi impegnate a difendere e a potenziare per tutti noi, per 50 nuovi posti di lavoro, più 200 nell'indotto, come si legge nel Progetto dell'Azienda.
Tuttavia," la salute è la prima preccupazione e il primo obiettivo" del nostro Presidente regionale, ma "il lavoro e il benessere dei Cittadini sono obiettivi comunque irrinunciabili che bisogna perseguire con tutti i mezzi possibili, in ogni scelta": di più quindi non avreste potuto fare per il nostro benessere, concetto che reputiamo ricco di ben altre connotazioni, da riconsiderare meno riduttivamente e magari attraverso un confronto pubblico.
Dite di essere giunti al superamento delle contraddizioni, coniugando ambiente, lavoro e crescita e per arrivare a questo, avete avuto davanti a voi un percorso difficile.
Pensate quanto è stato difficile e quanto lo sarà ancora quello della popolazione, alle prese con un costo ambientale e sanitario insostenibile: a ognuno le sue valutazioni e le sue responsabilità.
Il Comitato "Ambiente e Salute" di SPOTORNO-NOLI