Al Direttore - 07 aprile 2012, 12:19

Sanremo: attesa alle poste. La replica di Cristina ad una lettrice

"Cara signora Vale è consuetudine, alle Poste, che chi si arrende e se ne va, lasci il suo bigliettino sul tavolo di servizio centrale a disposizione di coloro che lei chiama 'furbi' ", scrive Cristina

Cristina Soraggi replica alla mail di risposta di una lettrice (leggi qui) sui tempi di attesa alle Poste.

"Cara signora Vale, capisco il suo disappunto, però è consuetudine, alle Poste, che chi si arrende e se ne va, lasci il suo bigliettino sul tavolo di servizio centrale a disposizione di coloro che lei chiama "furbi". Succede anche altrove.  Ritengo che sia un gesto "normale" e che denoti una certa collaborazione tra cittadini. Io personalmente, le rare volte che mi capita di abbandonare (perchè se vado in posta è prevalentemente per lavoro e non posso arrendermi), prima di lasciare il mio bigliettino sul tavolo, guardo se in sala ci sono portatori di handicap o persone particolarmente anziane e a loro chiedo se hanno un numero superiore al mio. Mi spiace "polemizzare" con lei, perchè, quando ho scritto il mio sfogo su questa ospitale testata, tutto volevo tranne accendere una delle cosiddette "guerre tra poveri" che generalmente deviano la colpa dalla vittima al carnefice. Secondo me non è quello che solleva lei il problema. Il problema è che, pur pagando profumatamente, una società che guadagna e riguadagna con i nostri soldi, offra un disservizio e ci danneggi. Il problema è che esista il ricatto che se sei correntista sei molto più agevolato. In parole povere: il problema sta nel fatto che ci voglia un'ora d'attesa per pagare un bollettino e che, se uno sportello A è bloccato a causa di una pratica lunga, ci siano 2 sportelli E che funzionano e nessun altro A. Il problema non è la cinquantenne "furba" che agisce per esperienza, il problema sono quelli che prendono i nostri soldi ma non sono e non vogliono essere all'altezza di fornirci un servizio equo e normale. I "furbi" sono loro”.

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