Al Direttore - 23 marzo 2012, 16:41

Sanremo: zingari, nomadi e clochard, nuova mail da una nostra lettrice

Una nostra lettrice, P.L., ci ha scritto in merito alla massiccia presenza di zingari a Sanremo:

 

"Anch'io, come molti, ho notato come sia aumentata la popolazione zingara in città ed anche la famosa madre con figlio. E devo dire che effettivamente ne risente il decoro cittadino e la sicurezza delle nostre case ma... non solo questo è il problema. Io passo ogni giorno davanti alla nuova stazione dei treni ed una mattina ho notato sotto una scalinata chiusa al transito dei cartoni stesi per terra, dei vestiti e... un peluche! Ne sono rimasta colpita, poi la conferma. Dopo qualche giorno ho visto in via palazzo una donna zingara con straiato ai suoi piedi un bambino che si copriva il viso con le mani in segno di disperazione. Questo mi ha fatto davvero rimanere di sasso e mi ha rattristito molto. Ma come si fa a USARE un bambino per impietosire la gente a fare l'elemosina. un pò come chi ha un cane ma questo è un BAMBINO! Un bambino che invece di avere una dimora fissa, di essere pulito, di vivere una vita seppur semplice ma dignitosa, di studiare e giocare... viene sfruttato sfacciatamente e costretto a vivere, se così si può dire, per strada... col suo peluche. Qua parliamo di zingari e quindi non è una questione di crisi economica. queste persone scelgono di vivere questa vita nomade. ma si può voler crescere un figlio così? Io non lo posso pensare. Ogni mattina e ogni sera che passo davanti alla nuova stazione loro sono li: la madre, il figlio e quello che suppongo sia il padre ovvero l'uomo sulla sedia a rotelle, nascosti dietro le palme delle aiuole".

 

Carlo Alessi