Il Circolo 'Stenca-Binon' e la Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Imperia ritengono che, alla luce di quanto sta accadendo, l'intera amministrazione in carica debba immediatamente rispondere della situazione di gravità estrema che sta vivendo Imperia, risultato di politiche che vanno avanti sistematicamente da dodici anni, a partire dalla prima giunta Sappa.
Sono tutti gli esponenti di questa esperienza amministrativa a dover andar via.
"Se la vicenda del porto turistico è al momento la questione sotto i riflettori - evidenzia Rifondazione - bisogna ricordare che questa Destra al governo della città - fatta di berlusconian-democristiani, fascisti e leghisti - ha la responsabilità dell'abbandono crescente del territorio e del contesto urbano, di nessuna politica attiva per il lavoro e la buona occupazione e, soprattutto, del progressivo rinsecchimento di quel poco di servizi e politiche sociali che la città teneva, fino alla esternalizzazione delle mense scolastiche, tutto a vantaggio di un indirizzo liberista e privatizzatore. Come il PRC ha sempre sostenuto, sin da quando lo richiamammo inascoltati nel 2002, il problema non riguarda solo le scelte di assetto societario, l'aggiudicazione dei lavori e l'esecuzione degli stessi, che abbiamo sin dall'inizio denunciato nella loro discutibilità, ma le dimensioni e la tipologia delle funzioni dell'infrastruttura. Una città come Imperia, e oggi la cosa si dimostra in tutta la sua tragica evidenza, non poteva reggere l'impatto ambientale, economico-finanziario, sociale e amministrativo di un'opera tanto gigantesca e sovradimensionata nell'insieme quanto effimera sul piano delle reali ricadute occupazionali, attrattore naturale di aspettative e di interessi speculativi".
"In gioco non c'è solo un megaporto - termina Rifondazione - la cui realizzazione deve essere ricondotta al vero interesse pubblico, ma un intero modello di sviluppo del territorio, che va integralmente ripensato in termini di sostenibilità ambientale, di qualità sociale e di convenienza economica. Per queste ragioni, chiediamo esplicitamente alle forze di Sinistra di impegnarsi a costruire ad Imperia una autentica alternativa sociale e politica in questo senso, senza compromesso alcuno con i settori e i poteri che hanno impedito tutto ciò, favorendo altre logiche e altre priorità".