"L’arresto del’Ing.Caltagirone e del Geom.Conti è una notizia che, per certi versi non sorprende, vista la gravità delle accuse che li riguardano e che, in buona parte, sono note da tempo. Personalmente, non sono questi arresti o queste inchiesta che faranno cambiare il mio giudizio politico su come è stata gestita la pratica del porto turistico di Imperia. L’ho già detto, ma ci tengo a ripeterlo, a scanso di equivoci".
Lo scrive Giuseppe Fossati, capogruppo del FLI ad Imperia, che prosegue: "La scelta politica di dotare Imperia di un grande porto turistico, da realizzarsi interamente con capitali privati, ma con una regia ed una gestione anche pubblica, era ed è corretta. Peraltro, in fase di attuazione operativa delle scelte politiche del Consiglio Comunale sono stati commessi tanti, troppi errori, irregolarità, forzature e abusi, conditi da un’arroganza ed una supponenza veramente inaccettabili, soprattutto dalla parte privata, ma anche da chi rappresentava, o avrebbe dovuto rappresentare, l’interesse della parte pubblica. Non entro nel merito del piano giudiziario, anche perché so che segue dinamiche, giustamente ed inevitabilmente, diverse da quello politico. Una cosa è certa: quanto oggi avvenuto comporterà necessariamente delle ripercussioni, sia politiche, sia economiche, sia gestionali che si sarebbero potute evitare o limitare se, giusto un anno fà, chi come me aveva condiviso quella scelta politica, ma -contrariamente a me- era rimasto nel PdL, avesse condiviso la posizione che FLI aveva espresso in merito alla difesa della revoca della concessione demaniale ed all’appoggio e sostegno che tale iniziativa avrebbe dovuto avere dalla parte pubblica e di chi la rappresenta".
"Non bisognava diffidare il dirigente a firmare quella revoca - termina Fossati - rievocando 'calci nel sedere' asseritamente dati tempo prima e da dargli ancora, minacciandolo di sanzioni, addirittura di licenziamento e, comunque, sottoponendolo poi a procedimento disciplinare. Bisognava invece sostenerlo ed aiutarlo in un passaggio, certamente drammatico, ma inevitabile per porre rimedio ai danni prodotti da chi evidentemente 'non ha cultura della legalità' e, lo dico al Sindaco che pare pensarla diversamente, non sono i cittadini imperiesi. Sono altri".