"Da un lato si svende ed è il caso del padiglione Barellai , ottima posizione sul mare e dunque appetibile, dalla cui alienazione sarebbe previsto un introito di 9 milioni di euro e dall'altra parte si vuole costruire un palasalute a Porto Maurizio dal costo di non meno di 14 milioni di euro! Per il Palasalute di via Acquarone non si poteva scegliere un sito peggiore: al di sopra del tratto coperto del rio Artallo (e ricordiamoci che cosa è successo recentemente a Genova per aver coperto i torrenti!) in area esondabile di fascia A a medio-basso rischio; difficile da raggiungere con l'attuale viabilità; occuperebbe l'intero parcheggio attualmente utilizzato dai residenti".
Lo scrive il dipartimento sanità di Rifondazione Comunista iperiese, che prosegue: "Allontanandosi l'ipotesi di costruire il nuovo ospedale baricentrico a Taggia (sede di DEA di 2° livello come più volte ricordato dalla dirigenza sanitaria a mezzo stampa) per mancanza di soldi, sembra davvero un inutile spreco di denaro pubblico costruire un palasalute fatto di 4 piani fuori terra e di 2 sottoterra. Per non parlare di tutti gli arredi all'interno e i costosi elettromedicali. Ma con quale personale? Visto che nei 3 presidi ospedalieri rimasti è sempre più difficile garantire la copertura dei turni nei reparti e nell'area di emergenza? I vari macchinari elettromedicali non sono utilizzati continuativamente e ne vogliono comprare degli altri? In situazione di ristrettezze di personale questo nuovo palasalute rischia di diventare una cattedrale nel deserto. Ma se questa operazione invece vuole essere la giustificazione per poi svendere l'attuale ospedale di Imperia ci sembra ancor più grave e i cittadini lo devono sapere! Da tempo il partito della Rifondazione Comunista denuncia il fatto che nella nostra provincia mancano circa 200 posti letto tra letti di riabilitazione (RSA) e letti convenzionati di RP (residenza protetta) a fronte anche di un insufficiente numero di posti letto per acuti in progressivo calo rispetto a quanto previsto dal piano sanitario regionale. Ne derivano gravi disservizi quali il sovraaffollamento dei Pronto Soccorso e dei reparti per acuti. Ma siamo fermamente contrari a reperire questi posti unicamente nelle case di Riposo pagando fior di convenzioni. E ci riferiamo a quanto si ipotizza circa il destino dei 10 letti dell'Hospice per malati terminali da sistemare alla casa di riposo Borea di Sanremo recentemente sgomberata dalla magistratura inquirente per maltrattamenti a carico degli ospiti. Ci sembra una sorta di regalo regalo , forse per appianare i noti problemi di bilancio del Borea!"
"Noi pensiamo - termina Rifondazione Comunista - che sia i 60 pazienti della RSA che i 10 pazienti dell'Hospice attualmente al Barellai di Costarainera debbano essere spalmati non in strutture accreditate ma nei tre presidi ospedalieri. Questi malati, spesso affetti da patologie multiple (comorbidi), necessitano di assistenza e presidi sanitari di un certo livello e non possono più stare isolati come adesso. Con pochi lavori si creerebbero gli spazi necessari almeno nei presidi di Sanremo e Imperia , in quest'ultimo c'è un piano vuoto nella palazzina B e un'ala sostanzialmente vuota al quinto piano del Pad A prima destinata alla degenza 'a pagamento'. A Bordighera invece, dopo le tante promesse fatte per compensare chiusure e trasferimenti, non si sa ancora nulla del nuovo corpo di fabbrica dal costo di oltre 4 milioni di euro , mentre è ben chiaro che dopo la perdita della chirurgia e della subintensiva, il Pronto Soccorso è stato ovviamente declassato a Punto di Primo Intervento. E anche questo i cittadini devono sapere!"