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| 20 febbraio 2012, 08:59

Anche Piero Borgna si dimette da CGIL: quando si toglieranno le fette di carbone dagli occhi?

Viviamo un periodo di grave recessione economica e di profonda ristrutturazione capitalistica che utilizza la crisi come occasione per riorganizzare la società a misura delle nuove esigenze del capitale colpendo con ferocia le condizioni di vita non solo delle classi più deboli ma anche della classe media. Avrei voluto oppormi a questa situazione lottando con il mio sindacato ma non è più possibile: troppo ampio il solco che si è creato tra le mie idee e la CGIL e, in particolare, la CGIL di Savona.

Anche Piero Borgna si dimette da CGIL: quando si toglieranno le fette di carbone dagli occhi?

Alla Segreteria Provinciale della C.G.I.L. di Savona
Alle Segreterie Provinciali e Regionali dello S.P.I.- C.G.I.L.
Al Direttivo provinciale dello S.P.I. -C.G.I.L.
e, p.c.
Alla segreteria della FLC CGIL Savona
Agli organi di informazione
 
Oggetto: Revoca della delega sindacale 

Cari Compagni,

uso ancora questo appellativo: “compagni” perché nei quasi quarant’anni di appartenenza e di militanza nella CGIL ho avuto modo di incontrare persone serie e capaci con le quali ho condiviso ideali, obiettivi e progetti. Con queste persone posso dire di aver “spezzato insieme il pane” lungo un cammino che aveva come meta finale una maggior uguaglianza sociale e maggiori diritti per i lavoratori.  L’obiettivo finale non è stato raggiunto pienamente ma abbiamo vissuto un periodo storico in cui, anche grazie alle lotte sindacali, le disuguaglianze sono diminuite e i diritti dei lavoratori si sono progressivamente affermati. 

Oggi, invece, viviamo un periodo di grave recessione economica e di profonda ristrutturazione capitalistica che utilizza la crisi come occasione per riorganizzare la società a misura delle nuove esigenze del capitale colpendo con ferocia le condizioni di vita non solo delle classi più deboli ma anche della classe media.

Avrei voluto oppormi a questa situazione lottando con il mio sindacato ma non è più possibile: troppo ampio il solco che si è creato tra le mie idee e la CGIL e, in particolare, la CGIL di Savona.

Il ruolo istituzionale che attualmente occupo, “Assessore ai servizi alla persona e alla Pubblica Istruzione” del Comune di Vado Ligure, mi impone, infatti scelte anche molto sofferte ma ineludibili.

Quando ho accettato questo incarico l’ho fatto con lo stesso spirito di servizio e con lo stesso scopo con il quale per più di quindici anni sono stato rappresentante sindacale di base: interpretare e rappresentare al meglio i bisogni e le volontà dei “lavoratori della Scuola” prima e dei cittadini vadesi che mi hanno eletto ora.

Due sono state le motivazioni che mi hanno spinto ad intraprendere la, per me inedita, esperienza di amministratore:

la prima è legata alla profonda ferita inferta alla cittadinanza vadese quando si è scelto di realizzare la “piattaforma Maersk” nonostante una consultazione popolare nettamente contraria al progetto;

la seconda legata al desiderio di realizzare un sistema di monitoraggio ambientale che consentisse di stabilire la reale entità dell’inquinamento presente nel territorio vadese e costituisse il quadro globale di riferimento per assumere assennate decisioni di politica industriale improntate ad uno sviluppo sostenibile non solo a parole ma con fatti concreti.

Pensavo e speravo che, almeno quest’ultimo obiettivo, potesse essere perseguito unitariamente e quindi anche con l’apporto importantissimo della CGIL di Savona.

Così non è stato; addirittura, in questi ultimi giorni, ho sentito rappresentanti sindacali ridicolizzare chi si preoccupa dell’ambiente e prospettare una dicotomia tra cittadini e lavoratori che non ha alcun fondamento.

A tal proposito Vorrei ricordare un documento che tante volte abbiamo difeso insieme: la nostra Costituzione Repubblicana. Essa infatti, ci chiama ad un compito complesso e difficile ma necessario, coniugare i principi che sono affermati nell’Art

1: “ L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”; nell’art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”; nell’art 41: L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

Alla luce di questi principi è inaccettabile la contrapposizione tra salute e lavoro, tra cittadini e lavoratori che è emersa dalle prese di posizione del sindacato anche  nei confronti dell’Amministrazione di Vado Ligure che reputa “interesse di tutti i suoi cittadini” quello di poter vivere e lavorare in un contesto ambientale in cui la salute sia protetta e salvaguardata.

Se chi lotta per il proprio lavoro lo può fare manifestando legittimamente e collettivamente la propria volontà in tutte le sedi contando sull’apporto di organizzazioni sindacali e Istituzioni chi si ammala non lo può fare e, spesso, conclude la propria vita nella solitudine  e nell’abbandono, sostenuto solo dai suoi cari.

Fraterni saluti, 
Piero Borgna

--- A Piero Borgna, per quel che può valere, va tutta la solidarietà di questa Redazione, consapevole che le ragioni che hanno portato a questa rottura siano tra i maggiori temi che questa provincia dovrà affrontare. Savonanews.it

Piero Borgna

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