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| 19 febbraio 2012, 10:50

La centrale in città e l'ordinanza mancata

I costi esterni (salute, ambiente, clima) per la centrale di Vado Quiliano ammontano a circa 140 milioni di euro/anno (fonte Externe)

La centrale in città e l'ordinanza mancata

La delibera Regionale per il potenziamento della centrale Tirreno Power con un nuovo gruppo a carbone da 460 Mw prevede anche che per almeno altri 10 anni
possano continuare a funzionare a pieno regime gli obsoleti gruppi a carbone 3 e 4 inquinantissimi e non a norma dal 2007 con le leggi italiane e dell’Ue. Ci chiediamo allora che cosa aspettino ancora i sindaci di Vado e Quiliano, primi difensori per legge della salute pubblica, ad emanare un’ordinanza come hanno saputo e voluto invece fare i loro colleghi di Civitavecchia o di Casale, per ottenere l’immediata chiusura degli obsoleti gruppi a carbone 3 e 4.

I costi esterni (salute, ambiente, clima) per la centrale di Vado Quiliano ammontano a circa 140 milioni di euro/anno (fonte Externe).

Ma chi ci ripaga tali danni? Il presidente regionale, della Provincia, i sindacati? Ricordiamo inoltre che sui gruppi a carbone 3 e 4 sarà purtroppo possibile bruciare
il combustibile ricavato dai rifiuti (Cdr) come previsto dal Piano Rifiuti della Provincia approvato dalla Regione Liguria e come programmato concretamente, per la discarica del Boscaccio vicina alla centrale di Vado, dal recente accordo di programma del 28 Luglio 2011 tra Comuni Provincia e Regione, aggravando così l’inquinamento del carbone con la produzione aggiuntiva di diossine e metalli pesanti cancerogeni e genotossici.

Stupisce infine come ancora una sindacalista, Anna Giacobbe, che dovrebbe ben conoscere le patologie denunciate dall’Ordine dei Medici, sia a favore addirittura del potenziamento a carbone proposto dalla Regione permettendo per almeno 10 anni ancora il funzionamento dei gruppi a carbone.
Ribadiamo quindi ancora quanto già da anni richiesto urgentemente dalla Commissione Scientifica di Spotorno e più di recente dall’Ordine dei Medici della Provincia di Savona nonchè da molte associazioni e comitati del territorio. La
ricetta è: depotenziamento e completa metanizzazione per questa centrale in citta. Invece sta avvenendo il contrario.

com. Virginio Fadda, Agostino Torcello

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