Politica - 04 febbraio 2012, 12:32

Diano Marina: nuova vita per l'edificio Ex esposizioni, la richiesta del Comitato per la Legalità

Nei giorni scorsi sulla scrivania del primo cittadino della città degli aranci, Giacomo Chiappori, è arrivata una lettera contenente l'appello per dare una diversa destinazione d'uso all'edificio in questione.

Federico Chinni e Andrea Guglieri del Comitato Cittadino per la Legalità di Diano Marina si uniscono all'appello contenuto nella lettera aperta inviata al Sindaco da Gerolamo Bisso circa la possibilità di un cambio di destinazione d'uso dell'edificio 'Ex esposizioni'.

Infatti, proprio nei giorni scorsi sulla scrivania del primo cittadino della città degli aranci, Giacomo Chiappori, è arrivata una lettera contenente l'appello per dare una diversa destinazione d'uso all'edificio in questione. La struttura 'Ex esposizioni' si trova a lato del campo sportivo ed è attualmente usata come ricovero attrezzi ed officina del comune di Diano, nonché bar dell'adiacente campo da tennis.

“La doverosa richiesta di rivalutazione dell'edificio – spiegano Chinni e Guglieri - nasce dall'origine della costruzione avvenuta nel lontano 1922 destinato a 'Palazzo delle Esposizioni' e soprattutto ad opera di uno dei più prestigiosi architetti della nostra storia contemporanea: Giovanni Muzio. La costruzione dell'edificio traeva spunto dalle già avviate manifestazioni campionarie genovesi; nel 1922 nasceva appunto 'L'Esposizione di Diano Marina'.

Il progettista, allora giovanissimo, Muzio, annovera fra le sue opere più prestigiose i palazzi dell'INA, INPS all'EUR (anni 20 – 30); la Basilica dell'Annunciazione a Nazareth in Palestina (1955 – 1969); fu accademico d'Italia e ci onorò con un progetto che noi Dianesi non abbiamo voluto, nel tempo, celebrarne il ricordo. Negli anni le varie amministrazioni che si sono succedute hanno cercato di lasciare a ricordo del loro periodo amministrativo testimonianze di realizzazioni belle, ultimamente decisamente meno, che sono svanite celermente nel tempo.

Accomunandoci alla richiesta del nostro socio Gerolamo Bisso – concludono Chinni e Guglieri - chiediamo anche noi con forza di non seppellire la cultura del nostro passato, ma di rivalutarne i valori e le idee che ci resero fieri della nostra appartenenza”.

 

Silvia Iuliano