Sono sei le persone indagate per la morte di Santino Barberis, il capocantiere 61enne della Simic che aveva perso la vita lo scorso 14 settembre in un incidente avvenuto all’interno della stabilimento dell’Italiana Coke di Bragno.
Ad essere iscritti nel registro degli indagati, nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura sono Augusto Ascheri e Marco Prestipino, dirigenti della cokeria, i due amministratori della Emi Bagnasco, Alfio e Gianpaolo Bagnasco (la ditta per la quale lavorava l’operaio alla guida del mezzo che aveva investito Barberis) e Renato Ginola e Ferruccio Boveri, dirigenti della Simic.
L'ipotesi di reato contestata è omicidio colposo, in relazione alla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. Non risulterebbe invece indagato Sandro Maggese, il carcarese che era alla guida nel mezzo che aveva investito Barberis.
Santino Barberis, residente in localita' Prati, a Gottasecca, nel cuneese, responsabile dell'impresa esterna Simic si occupava della manutenzione degli impianti. Erano circa le 16,30 del 14 settembre 2011 quando Sandro Maggese, 54 anni, di Carcare, capocantiere della Emi di Cengio, che si occupa della movimentazione del fossile all'interno dell'Italiana Coke, stava manovrando a bordo di una grande pala meccanica.
Alla guida del mezzo, con la benna sollevata e carica di materiale, probabilmente non poteva vedere il collega che, allo stesso modo, forse non aveva reputato che quel mezzo in movimento potesse costituire un pericolo. Ma cosi' non e' stato. Il sessantunenne era stato travolto, finendo sotto il mezzo. Inutili erano stati i soccorsi.
Barberi aveva lasciato la moglie e la figlia, che ora sono assisitite dall'avvocato Paolo Nolasco