Al Direttore - 11 gennaio 2012, 11:45

Scontrino fiscale e prostituzione: intervento del lettore Franco per rispondere a Fabio

Un nostro lettore, Franco, ci ha scritto per intervenire sul problema prostituzione in Italia:

"Con la presente rivelo la condizione legale in Italia tra tasse e prostituzione con risposta in merito a Fabio M. Devo sottolineare che il Ddl Carfagna non è ancora entrato in vigore, ma è arenato da più di due anni al Senato. In più la Legge 75 del 1958 'Meriln' non prevede l’esercizio della prostituzione come reato, ma vieta solo lo sfruttamento e favoreggiamento del mercimonio altrui oltre la gestione delle 'Case Chiuse'. In merito alle tasse, la normativa italiana all’articolo 7 proibisce di registrare le donne che praticano la prostituzione o sospettate di tale attività. Con inoltre il divieto da parte dell’Agenzia delle Entrate di sfruttare l’altrui meretricio e quindi non poter tassare questo mestiere. La legge 'Merlin' è testo d’esecuzione della Convenzione ONU 1949/51, che l’Italia, a differenza di altri Paesi come la Germania e l’Olanda, ha ratificato in via definitiva nel 1980. Però, tale norma internazionale non vieta la tassazione del mercimonio, se si considera questo come tutte le altre attività e spiega che solo le persone non possono lucrare sull’altrui affare del sesso a pagamento, senza citare in merito anche lo Stato. Di conseguenza si potrebbe benissimo tassare la prostituzione in Italia, rispettando ugualmente i dettami della suddetta Convenzione".

Carlo Alessi