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| 23 dicembre 2011, 17:37

Movimento 5 Stelle: "Quanti morti ancora?"

la Regione ha deciso di pensare prima agli interessi di Tirreno Power che di quei cittadini, i veri suoi “datori di lavoro”, la cui salute avrebbe dovuto tutelare

Movimento 5 Stelle: "Quanti morti ancora?"

Nei prossimi quarant'anni dai due ai tremila abitanti della provincia di Savona moriranno prematuramente. Cinque ogni mese, uno alla settimana, si ammaleranno di gravi patologie dell’apparato respiratorio, svilupperanno dei tumori e moriranno prima del tempo perché la Regione ha deciso di pensare prima agli interessi di Tirreno Power che di quei cittadini, i veri suoi “datori di lavoro”, la cui salute avrebbe dovuto tutelare.

Queste morti peseranno sulla coscienza di Burlando e di tutto il PD ligure con Rambaudi e Di Tullio in prima fila. Il segretario del PD savonese Di Tullio non ha alcuna remora nell’appoggiare apertamente l’ampliamento della centrale a carbone: addirittura si permette di attaccare i sindaci di Vado e Quiliano evidentemente colpevoli di tutelare la salute dei cittadini al posto degli interessi economici di Tirreno Power.

Il Partito Democratico ha raccontato balle ai savonesi promettendo in campagna elettorale di contrastare l'ampliamento della centrale per poi infischiarsene della salute dei cittadini autorizzando ancora per lunghi anni il funzionamento di due vecchi gruppi a carbone ormai fuorilegge da anni. Il PD ha accolto a braccia aperte tutte le richieste dell’azienda, ma si tura le orecchie e chiude gli occhi per non vedere né sentire gli allarmanti e incontestabili dati forniti dall’ordine dei medici, da esperti e oncologi di fama internazionale.

Il PD non prende in alcuna considerazione l'allarmante perizia commissionata dai comuni di Vado e Quiliano al dottor Stevanin che denuncia il grave impatto ambientale dovuto all’ampliamento, né si preoccupa dei milioni di tonnellate di CO2 che verranno immesse in atmosfera né delle letali polveri fini ed ultrafini che danneggeranno in particolar modo i bambini.

Il PD se ne infischia del gravissimo danno che sarà provocato al turismo ed all’economia locale.

Ai vari Burlando, Di Tullio ed al resto del PD ligure interessano solo i soldi che Tirreno Power darà alla Regione, gli appalti alle tante ditte amiche e i guadagni di De Benedetti, proprietario di Tirreno Power nonché finanziatore e tessera n. 1 del PD.

Considerando il totale disinteresse mostrato nei confronti della raccolta differenziata, siamo certi che potrebbero anche essere interessati a bruciare i rifiuti nella centrale così come attualmente previsto dal piano provinciale dei rifiuti.

Il presidente della Regione Burlando, il suo partito e gli altri partiti della coalizione, compresi quelli che si dicono contrari al carbone come SEL e Federazione della Sinistra, avevano a propria disposizione tutti gli studi e i dati sulla pericolosità della centrale, ma hanno deliberatamente deciso di ignorarli, hanno deliberatamente deciso di costringerci ad altri quarant'anni di carbone, di malattie, di sofferenze.

Hanno consapevolmente scelto di condannare a morte migliaia di persone per i propri sporchi interessi. Inutili ora, e sterili e deboli le dissociazioni a posteriori, di chi comunque non ci pensa affatto, a uscire da una maggioranza capace di azioni simili.

Se pensano che ci arrenderemo a questa politica indegna e sempre meno in grado di rappresentare i cittadini si sbagliano di grosso: il Movimento 5 Stelle, assieme ai comitati che da anni si battono contro l’ampliamento ed alla grande maggioranza della popolazione, contrasterà la decisione della Regione con ogni mezzo a propria disposizione.

A breve ci saranno azioni legali per accertare le evidenti responsabilità penali di singole persone ed enti coinvolti.

La battaglia, in fondo, è appena cominciata.

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