Attualità - 03 dicembre 2011, 07:14

Parte su Facebook l'iniziativa sociale di Sanremo Baratto, un 47enne oggi disoccupato ed un'interessante idea

Intervista al fondatore del gruppo Massimo Salaris che qualche giorno fa si è svegliato con un'idea per combattere la crisi e migliorare socialmente anche Sanremo.

Massimo Salaris

E' attivo solo da pochi giorni ma già conta un buon numero di adesioni e fa pensare che Sanremo o più in generale il ponente ligure abbiano voglia di barattare. Grazie a quella piazza sconfinata che è il noto social network Facebook un sanremese Massimo Salaris ha dato il via lo scorso 26 novembre all'iniziativa 'Sanremo Baratto'. Un gruppo aperto a tutti (che si può raggiungere a questo LINK), che ad oggi conta già all'attivo 184 membri, uno spazio dove chiunque lascia il proprio annuncio volendosi disfare di quell'oggetto che magari non si usa più e che adesso prende polvere in cantina. Del resto perchè buttare via un ricordo o qualcosa che magari funziona ancora solo per sostituirlo con qualcos'altro che è più recente? La domanda se l'è fatta tante volte Salaris, ex dipendente di supermercati che a 47anni si trova disoccupato a casa e che come ci ha raccontato lui stesso “Un giorno mi sono svegliato è ho avuto la mia idea”.

“Qualche giorno fa era mattina e dopo una notte di sonno la prima cosa che ho pensato è stato di aprire un negozio dove si potessero barattare generi alimentari, un negozio che serva ai disoccupati ed ai pensionati con la minima. Così dopo averci riflettuto ho detto cominciamo prima con Sanremo Baratto”. Ecco da dove è nata la brillante iniziativa di Massimo Salaris che oggi amministra un gruppo ma che dice di essere già avanti e pensare oltre nonostante il momento non certo semplice da affrontare, senza un lavoro, con le spese che hanno tutti, affitto, bollette e cibo per mangiare, senza sforare in vizi particolari.

“Passeggiando per strada quante volte capita di vedere vecchi oggetti d'arredamento o elettrodomestici piazzati a fianco ai bidoni della spazzatura e allora perchè buttare via quando si può barattare. - spiega Salaris - Certo, adesso il pari valore non esiste, io stesso ho messo due pacchi di zucchero e alcuni pacchi di pasta come richiesta di scambio magari per un qualcosa che vale certamente di più. Mia figlia addirittura quando ha visto gli annunci mi ha detto che se volevo pasta o zucchero me li comprava lei ma le ho spiegato che non era una questione di necessità ma del mio progetto per iniziare a smuovere questo ambiente”.

Già, perchè la lotta maggiore sembra proprio quella per affermare un sistema, il baratto, che viene visto ancora con molto pregiudizio. “Sì è vero. La gente pensa che se baratti qualcosa sei un poveraccio ma non è così. Poi ci sono anche quelli che ti dicono che non hanno tempo e io dico ma trova un ritaglio di tempo per scattare anche una foto col cellulare e poi metterla online. Io sono comunque sempre a disposizione con chi mi contatta o via mail (massimosalaris@hotmail.com)”.

Massimo, ma tu che cosa ci guadagni? “Io proprio niente, ma ritengo che questa iniziativa possa servire ad aiutare tante persone che come me oggi si trovano in questa situazione di disoccupazione e crisi e che comunque possa servire a migliorare l'economia matuziana e contribuire alle politiche sociali del comune di Sanremo”.

Oggi c'è Sanremo Baratto ma in futuro che cosa vorresti fare? “Beh intanto partiamo con questo gruppo su facebook poi magari potremmo allargarci e se l'iniziativa prende piede e soprattutto se altre persone volessero farsi avanti potremmo anche spostarci in un negozio fisico. Come me immagino che ci siano tante altre persone abilitate nei più svariati ambiti lavorativi, commercialisti, imbianchini, o semplicemente gente che mette a disposizione delle ore del proprio tempo, che ne so per farti dei lavori in casa ed in cambio ottiene qualcos'altro, crediti, spendibili in un ipotetico negozio per acquistare appunto generi di prima necessità. Alla fine sono soldi in più che ti rimangono in tasca o no?!”

In giro c'è già chi offre servizi simili? “Sì c'è la banca del tempo ma io, sempre parlando in astratto, penso che si possa creare una vera e propria rete tra chi appunto si occupa di questo genere di servizi. Quindi, con la banca del tempo, con l'ufficio disoccupazione e perchè no, anche con i commercianti. Pensa se un negoziante ti facesse una donazione ed in cambio avesse uno sconto presso qualcun'altro che aderisce alla medesima iniziativa. Il comune potrebbe sicuramente venirci incontro, ho sempre visto l'assessore alle politiche sociali Gianni Berrino, come persona molto lungimirante ed ora vorrei mettermi in contatto con lui. Il comune potrebbe darci una mano magari con uno dei tanti locali inutilizzati, magari anche da sistemare poi penso che qualcuno che aderisca al progetto lo troverò e quindi tutto gira. Noi guadagniamo ma anche Sanremo cresce. Potrebbe essere anche il mio prossimo lavoro per quello che ne so, in fin dei conti non voglio mica fare il disoccupato a vita”.

Stefano Michero