Si costituirà ufficialmente venerdì 18 novembre, durante i lavori del Forum Dieta Mediterranea che si apre domani all'Auditorium della Camera di Commercio di Imperia, la Rete Mediterranea delle Città dell'Olio tra i 15 paesi - Italia, Albania, Algeria, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Libano, Marocco, Montenegro, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia - firmatari lo scorso 7 maggio del Protocollo che ha unito gli intenti di tutti i paesi affacciati sul Bacino del Mediterraneo nei quali sia presente una cultura e una tradizione olivicola. Cultura e tradizione che da millenni caratterizzano i paesi bagnati dal Mare Nostrum e che saranno l'oggetto del primo atto ufficiale della costituenda Rete: proporre all'Unesco l'inserimento del Paesaggio Olivicolo Mediterraneo tra i siti Patrimonio dell'Umanità.
“Sostenendo la candidatura del Paesaggio Olivicolo Mediterraneo come sito patrimonio dell'Umanità – afferma il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, Enrico Lupi – ci si schiera a tutela non soltanto di un paesaggio inteso in senso geografico, ma soprattutto di un repertorio di cultura, di storia e di tradizione millenaria che accomuna tutto il Mediterraneo. L'obiettivo della proposta che verrà avanzata dalla Rete Mediterranea è quello di valorizzare ulteriormente il prodotto che sta alla base della Dieta Mediterranea, l'olio extravergine d'oliva, mettendone in evidenza quel valore aggiunto che soltanto una attenta gestione del territorio e il lavoro frutto di un importante impegno dei produttori gli conferiscono”.
La Rete Mediterranea delle Città dell'Olio nasce con l'obiettivo di adoperarsi per la conservazione e l’ampliamento del patrimonio olivicolo, per il sostegno dell’origine e della tipicità della produzione locale esaltando i valori che la civiltà dell’olio esprime in termini ambientali, nutrizionali, salutistici, di paesaggio, di turismo e di cultura materiale e immateriale. A tal fine, i rappresentanti dei 15 paesi interessati, si impegnano firmandone l'atto costitutivo e lo statuto, ad agire sulla base dei principi che sono espressione delle radici comuni ai Paesi che si affaciano sul Mare Mediterraneo. Tra le attività che competeranno alla Rete, la costituzione nei rispettivi Paesi di provenienza, laddove non ci sia già, di una Associazione nazionale Città dell’Olio, l'attivazione di una rete di rapporti e iniziative congiunte per sostenere e promuovere i territori olivicoli, la creazione di centri di documentazione dell’olio, eco-musei dell’olio ed eventi legati al mondo olivicolo ed alla cucina Mediterranea; la promozione e tutela il paesaggio olivicolo, la valorizzazione delle potenzialità espresse dalla coltivazione dell’olivo e dalla produzione di olio ai fini della nuova occupazione, la promozione dello studio, la ricerca e la sperimentazione per una valorizzazione delle varietà locali delle cultivar in stretta relazione alle denominazioni di origine protette, ove presenti, la promozione di seminari e ricerche sulla qualità dell’olio in stretta relazione agli aspetti salutistici, la salvaguardia e il recupero di sapori e profumi della tradizione culinaria della dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco dal 17 novembre 2010 e l' organizzazione di festival mediterranei sull’ulivo, che offrano al pubblico la possibilità di scoprire il patrimonio olivicolo e le tradizioni delle città produttrici di olio, trasformando in tal modo semplici itinerari in vere e proprie attrazioni turistiche.
Tutti gli obiettivi definiti nell'intesa di maggio ed ufficializzati nello Statuto che verrà firmato venerdì 18 novembre, saranno perseguibili con manifestazioni congiunte tese a valorizzare e potenziare l’immagine dei territori olivicoli, con la predisposizione di un calendario annuale di iniziative “Le Vie dell’Olio del Mediterraneo” - un lungo itinerario dell’olio che dalle coste turche giunga fino ai confini portoghesi - iniziative promozionali all’estero e nei rispettivi paesi, programmi di educazione ai consumatori, la definizione di prodotti per la comunicazione e la promozione, la preparazione di una carta degli oli dei Paesi del Mediterraneo, la realizzazione di corsi divulgativi e stage qualificati volti alla conoscenza dell’olio extra vergine di oliva, seminari, convegni, tavole rotonde su tematiche relative al mondo olivicolo, iniziative a carattere didattico per le scuole dell’obbligo, centri di ricerca e sperimentazione oltre che la creazione di un portale web di informazione delle attività degli associati alla Rete Mediterranea delle Città dell’Olio.
(Nella foto le 15 delegazioni firmatarie a maggio del Protocollo di Intesa per la Creazione della Rete Mediterranea delle Città dell'Olio)