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| 15 ottobre 2011, 17:25

Maersk e i fondali: l'alibi di Ferro

"La perizia sui sedimenti dei fondali di Vado vennero realizzati nel 2008 dalla Technital con la consulenza dell'ingegner Nanni Ferro, attuale presidente del Depuratore" scrive oggi la Stampa. Un parere certamente super-partes visto che la nota Technital è - insieme a GLF Fincosit e AP Moeller Maersk - uno dei tre soci del "consorzio" proponente l'indispensabile opera

Maersk e i fondali: l'alibi di Ferro

"Questa la sintesi della relazione di Nanni Ferro: «Sono stati effettuati 156 prelievi nei fondali di Vado, di cui 53 a cura della Port Authority e 103 da parte della Fincosit-Maersk" anche in questo caso la terzietà è assicurata: nessun conflitto di interesse.

Che dire dell'Arpal poi, che come brillantemente illustrato nel corso del convegno al Teatro Chiabrera organizzato da quei guastafeste di Uniti per la Salute, ha condotto analisi che rilevano presenza di metalli pesanti che solo il grafico lascia ammutolita la platea?

"Le analisi effettuate con il sistema del confronto con terreni normali ha evidenziato che i due terzi dei fondali sono conformi e un terzo non conforme per la presenza di metalli come zinco, cadmio, piombo e mercurio e idrocarburi policiclici aromatici. In sostanza nei fondali di Vado ci sono sedimenti che derivano dalle lavorazioni industriali del passato come Italiana Coke e Monteponi. La concentrazione di questi inquinanti è sotto la soglia di pericolosità»

Ma quali terzi? Dove? E qual'è la soglia di pericolosità di una draga che affonda la sua benna nelle budella della rada in mezzo a queste sostanze? Quale la diluizione? Quali le correnti? Quali le conseguenze?

Ah, già: si afferma che se viene rispettato un "protocollo adeguato" non avviene dispersione nell'acqua. (!)

Già abbiamo visto una qualche performances della benna del chiattone "NINO" mentre qualche mese fa rimestava con furore i fondali pochi metri a levante del molo carboni & pannocchie. L'acqua sembrava un passato di verdura.

Ma ci piacerebbe capire soprattutto dove Nanni conta di riporre qualche migliaio di metri cubi di melme impastate con le peggio cose. Chiediamo a quelli della bonifica stoppani di darci una mano, che a Molinetto c'è giusto giusto un posticino?

Oppure queste melme si potrebbero usare efficacemente per raffreddare le frane di coke all'uscita dei forni stagni della "Italiana"...

Si potrebbero usare per stuccare la discarica del boscaccio come una carie, o magari si potrebbe allargare un altro po' la Paleta, tanto da mettergli finalmente due T, sempre per la soddisfazione dei cugini Bagnaschi, presso i quali (quelli di Savona - Vado) ha sede in condominio e manco a dirlo la APM Maersk.


Nanni...  ecco.

 

SN

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