"Essendo Lei il Sindaco di un centro turistico, nonché il Presidente italiano dei Bagni marini, Le chiediamo se pensa che sia possibile separare l'area del terminal container di Vado dall'area turistica del suo Comune di cui supponiamo Le interessi la salvaguardia. Abbiamo letto la notizia su Savona Economica on-line del 5/10 scorso e non osiamo pensare che il progetto annunciato trovi il suo consenso.
Le chiediamo se anche Lei pensa che basti creare una quinta, un sipario, una cosiddetta area-filtro tra le due zone per raggiungere l'obiettivo, riportato dal giornale, della "riqualificazione ambientale ed estetica", per creare un "insieme armonico", espressioni che vediamo in contrasto soprattutto col concetto di riqualificazione ambientale.
Noi che leggiamo queste eclatanti notizie sapremo finalmente dove reperire i famosi filtri per trattenere tutto quello che può essere trattenuto al fine di garantire quella qualità dell'aria e del mare, elementi primi della risorsa ambiente, che fino ad ora ci rendeva inquieti, preoccupati, critici e impotenti rispetto a quelli che consideriamo nostri fondamentali diritti.
Nel contempo, vorremmo avere delle certezze sull'effettivo sbarramento delle polveri fini e ultrafini legate ad es., al massiccio incremento di TIR funzionali alla piattaforma porta container : non ci risulta, infatti, che esistano filtri atti a trattenerle, data la loro dimensione infinitesimale; allo stesso modo, vorremmo essere rassicurati su una sostanza legata anch'essa in buona parte al traffico, cancerogena ed estremamente volatile come il benzene.
Inoltre ci interesserebbe molto che, attraverso questa "area filtro"ci venisse garantita una qualità delle acque che, per essere definita "eccellente", non dovrebbe fare i conti solo con la presenza dei colibacilli fecali, bensì di tutte le sostanze tossiche rilevate dall'Arpal nei fondali marini antistanti Vado, nell'anno 2008-09 e precedentemente, nel 1999-2000.
Certo, in un mondo dove tutto è immagine, importante è chiudere alla vista quello che non è bello, creare un diaframma per dare l'illusione che al di qua va tutto bene e che, comunque, con i moderni mezzi, si può raggiungere un "insieme armonico"....
Per farlo, non si bada a spese: 10 milioni di euro, indicativamente...
Nella realtà, invece, sarebbe opportuno, anzi necessario, valutare la presenza documentata dall' Organo di controllo ufficiale testé citato, in quei sedimenti marini profondi e superficiali, di metalli pesanti tra cui mercurio, arsenico, cadmio, IPA e altre sostanze tossiche che dai fondali al confine del suo Comune, si diffondono, i primi, con i lavori di dragaggio o ancoraggio, i secondi, con le stesse correnti marine : essi superano di gran lunga i limiti di legge e caratterizzano il sito più inquinato dell'intera fascia costiera ligure.
Non sarà certo la paratia a sbarrare il passo alla loro diffusione che potrebbe raggiungere le acque non solo del suo Comune, ma di tutti gli altri della riviera, con conseguenze inevitabili sulla catena alimentare, sulla salute degli abitanti, sulla pesca e sull'economia turistica.
Come potrà quel sipario garantire i tanti siti protetti da norme nazionali e comunitarie come l' area marina di Bergeggi, i fondali di Noli-Spotorno che sono Siti di Interesse Comunitario,la Prateria di Posidonia, il Santuario dei Cetacei, che costituisce la più grande area marina protetta del Mediterraneo, tra il Principato di Monaco, la Francia, la Liguria e la Toscana? Forse esso impedirà che si veda la zona portuale, forse attutirà il rumore, ma nella sostanza, non si sposerà con l'idea di ambiente che non può essere trattato in modo così riduttivo e lontano dalla realtà.
Il 17 giugno scorso apparivano sul Secolo XIX alcune tabelle e dati eloquenti, quelli appunto dell'Arpal sopra nominati, che tutti abbiamo visto. Ora non possiamo più girarci dall'altra parte e fare finta di niente, tirare il sipario, appunto: qui non siamo a teatro!"