Sanità: al blocco della “day surgery” degli ospedali San Paolo, Santa Corona e Santa Maria Misericordia.
Il Consigliere Regionale Marco Melgrati ha presentato ieri Interrogazione urgente.
In relazione agli articoli apparsi sui media locali il giorno 28 e 29 settembre 2011, dove si annuncia il blocco delle day surgery in tutti gli ospedali savonesi con una riduzione del 50% delle operazioni di chirurgia protesica, la riduzione delle sedute operatorie settimanali per tutte le chirurgie con 570 interventi che salteranno dal 1 ottobre al 31 dicembre, soluzione che la Dirigenza dell’A.s.l. n. 2 vorrebbe adottare per fare cassa e recuperare risorse per coprire il buco di Bilancio, il Consigliere Regionale Marco Melgrati a nome di tutto il gruppo P.d.L. in Consiglio Regionale ha presentato una interrogazione a risposta immediata.
L’esponente del Pdl spiega: “credo questo sia un danno pesante che viene recato ai cittadini, soprattutto ai meno abbienti che non posso rivolgersi alla sanità privata; i cittadini sono già martoriati da liste di attesa interminabili, basti pensare che ad esempio per una ernia inguinale in provincia di Savona già oggi bisognava attendere dai 5 ai 6 mesi in day surgery…e adesso?”.
Melgrati continua: “se è vero che i medici chirurghi, il personale infermieristico specializzato, gli anestesisti rimangono in servizio, ci chiediamo dove sia il reale risparmio: nei fili di sutura, nelle bende e nei cerotti?”.
“A fronte di un disagio insostenibile, che porterà come risultato quello di rinviare operazioni programmate – il consigliere regionale del Popolo della Libertà aggiunge- questo provvedimento di fatto incentiverà i pazienti più bisognosi di questi interventi a “migrare” in altre Regioni, con costi aggiuntivi per la sanità Ligure. Costi che verranno spalmati sì nei prossimi due anni, ma che comunque andranno a gravare ancora di più sul bilancio della sanità Ligure”.
Melgrati conclude: “questa giunta vive alla giornata, e non propone interventi organici strutturali sulla sanità pubblica; a patire e pagare sono sempre i cittadini…”.