Chissà se i due uomini travolti stamane sull'Autofiori fossero stati italiani.
Forse si sarebbe finalmente aperto il dibattito sulla sicurezza lungo questa arteria di comunicazione, costosissima per gli utenti, ma priva delle fondamentali infrastrutture di sicurezza come le corsie di emergenza.
Se il motore si guasta su un autostrada normale è un fastidio e una spesa. Se ti si guasta lungo la A10 dei fiori, ti giochi la vita.
Oggi due morti, stranieri, disintegrati da un camion frigo che non ha potuto evitarli, nello spazio di due corsie scarse. Certo, di tanto in tanto c'è una piazzola ma se il motore va in panne devi esser fortunato. Perchè se l'auto si ferma su un viadotto o in galleria, auguri.
E stiamo parlando dell'autostrada più cara d'italia, dove Comuni e Province sono azionisti in briciole e la proprietà vera è privata, della SIAS quotata in borsa. Gruppo Gavio. Gente potente. Che ogni anno matura utili mastodontici con l'esercizio di un'autostrada che ad ogni incidente evitabile e come le sue vittime, chiede giustizia.
Retorico? Pazienza. Almeno parlarne e porsi delle domande.