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| 02 agosto 2011, 19:54

Ferrania: Ecco a voi il biodigestore. Posti di lavoro totali: 8

Un progetto che sembra convincere (almeno sulla carta), ma nessuno ha più fiducia nell'azienda

Ferrania: Ecco a voi il biodigestore. Posti di lavoro totali: 8

Accanto ad un progetto che, almeno sulla carta, sembra convincere i più, un’azienda, Ferrania, in cui la gente ha smesso di credere. A fare da collante fra i due FG Riciclaggi, ditta cairese, di proprietà dell'imprenditore Busca, particolarmente legato al territorio, che offre garanzia. Questo il quadro generale offerto ieri sera dalla presentazione del biodigestore che dovrebbe essere realizzato sulle aree Ferrania.

Poche le obiezioni rivolte all’impianto in sè, grazie anche ad una presentazione convincente, ma resta sempre il fatto che la gente di Ferrania non si fida.

Sfiducia aggravata anche dal pesante silenzio dall'amministratore delefato Cortesi, che chiamato in causa direttamente sul fatto se l’azienda ritirerà il progetto della centrale a biomasse o porterà avanti l’iniziativa, glissa, lasciando la parola a Pietro Matranga, responsabile ingegneria e progetti di Ferrania Technologies, che risponde polemicamente così: “il progetto è davanti al Consiglio di Stato: non possiamo dire che ritireremo o proseguiremo qualcosa che non abbiamo ancora”.  

Altro punto, non meno importante, il fatto che non è da azioni come queste che dipende il rilancio del sito di Ferrania e la salvaguardia dell’occupazione. Questione rimarcata anche dalla CGIL che ha disertato l’incontro.   

La presentazione vera e propria dell’impianto è stata affidata al Dott. Pietro Pizzorno, project manager Ferrania Ecologia e responsabile ingegneria e progetti della FG Riciclaggi.

L’impianto dovrebbe sorgere nelle aree dietro la Marcella e per la realizzazione saranno necessari in tutto due anni: dai sei agli otto mesi per le autorizzazioni e dodici – quattordici per la costruzione. Riceverà rifiuto umido presumibilmente da tutta la provincia e dovrebbe produrre compost di qualità (10 mila ton/anno, ovvero 30% del fabbisogno dell’intera provincia di Savona); energia elettrica (10 milioni kwh/anno, ovvero il fabbisogno di 2700 famiglie); energia termica (10 milioni kwh/anno, che sarà riutilizzata in aree industriali). Sarà.

Utilizzare l’impianto comporterà per i Comuni una riduzione dei costi rispetto il conferimento in discarica dal 15 al 25%. Otto i posti di lavoro diretto che saranno creati.  

Presenti le associazione ambientaliste, che hanno posto giuste osservazioni, come quella sollevata dall’avvocato Maria Sofia Sterzi, che ha chiesto se l’impianto di Ferrania sarà simile a quello di Fossano, dove c’è spesso una puzza terribile. “Non si possono fare paragoni: a Fossano il sistema anaerobico introdotto solo recentemente, mentre l’impianto di Ferrania Ecologia sarà anaerobico, e quindi “sigillato” da subito” ha risposto Pizzorno.  

Armando Chiazzo, di Lega Ambiente Cairo, ha chiesto invece se il biodigestore accoglierà anche fanghi di depurazione industriale. Anche qui la risposta di Pizzorno è stata chiara: “Solo fanghi biodegradabili. Ad esempio i fanghi del depuratore biologico del Comune di Cairo, che ora sono portati a Fossano o i fanghi di industrie alimentari tipo Barilla, Ferrero o ancora della lavorazione oliva”  

Ancora, è stato Mino Ferrari (comitato contro Filippa) a chiedersi se  i rifiuti non trasformati in compost verranno portati alla Filippa.  “ I rifiuti di risulta saranno davvero minima parte e saranno comunque indirizzati verso EcoSavona”, la risposta.    

Da sottolineare invece l’intervento di Giuseppe Boveri dell’ Are Valbormida che si è rivolto al Sindaco di Cairo Fulvio Briano: “Questa amministrazione è sempre stata sensibile, più di tutte le alte che l’hanno preceduta, alle tematiche ambientali. Ma la realizzazione di questo impianto rappresenta un’inversione di rotta per il sito di Ferrania, che è passato attraverso tutta una serie di progetti mai decollati, vedi la centrale a carbone, il fotovoltaico, il parco tecnologico. Ora vengono avviate le procedure per questo impianto, del quale si è deciso senza la partecipazione dei cittadini. Quello che chiediamo è di mettere quindi, in vista delle elezioni del prossimo anno, questo punto nel vostro programma elettorale, per una questione di coerenza.  

Immediata la replica di Briano: "A pochi mesi dalle elezioni supportiamo un simile impianto proprio perché l’abbiamo studiato, verificato e crediamo nei suoi vantaggi. E, come su altri argomenti quando crediamo in qualcosa, preferiamo affrontare il giudizio della gente, anche se a pochi mesi dalle elezioni, piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia per opportunismo e calcolo. Dispiace l’assenza della Cgil, ma Ferrania Ecologia è cosa diversa da Ferrania Technologies: l’impianto occuperà il 10% delle aree, il problema non è questo, ma come rilanciare il restante 90% delle aree, pur ammettendo una situazione di crisi generale che sta bloccando gli investitori." 

 

Eleonora Miraglia

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