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Attualità | 19 luglio 2011, 10:31

Sanremo: nuovo studio fotografico in pieno centro, intervista a Luca Lombardi

130 metri quadri in via Astraldi. In un'intervista la passione per le foto che diventa mestiere.

Sanremo: nuovo studio fotografico in pieno centro, intervista a Luca Lombardi

LBstudio non è soltanto fotografia ma anche advertising, brand identity, marketing strategy, grafica e web design. Il team è composto da Luca Lombardi e Stefano Boeri. Luca Lombardi è il fotografo e videomaker che negli ultimi anni si è guadagnato l’attenzione e l’approvazione di un mercato esigente, desideroso di novità e allergico ai compromessi. Collabora costantemente con grandi aziende, designers, enti di promozione turistica e promotori di eventi di lusso. Stefano Boeri è un grafico e web designer che vanta un’importante esperienza internazionale, soprattutto a Londra, dove ha avuto modo di lavorare con importanti aziende di comunicazione e di pubblicità, come BBC, Aston Martin, Barbie, Toys r Us, solo per citare i più conosciuti. LBstudio nasce quindi per fornire al cliente un prodotto di immagine e comunicazione completa: un solo referente per un prodotto innovativo e diverso dagli standard. Il sito http://www.houseofbooks.org ha pubblicato un'intervista a Luca Lombardi.

Raccontaci della tua passione per la fotografia, da dove nasce e come si sviluppa negli anni. "Son sempre stato, più o meno, interessato alla fotografia. Magari all’inizio guardavo qualche foto su qualche rivista e mi soffermavo a guardarla ma era un interesse superficiale non cercavo di capire come era stata fatta, quale luce fosse stata utilizzata e, a periodi alterni, ho avuto la passione per due o tre mesi e poi la macchina fotografica faceva la muffa in cantina. Invece da due anni e mezzo a questa parte la passione è tornata, ed anche in modo molto prepotente. Io lavoravo in un altro campo, quello dei diamanti, e mi dilettavo in fotografia. Quando le persone vedevano le mie foto mi dicevano che avrei dovuto farlo come lavoro ma io ho sempre pensato scherzassero, che non dicessero sul serio. Quando però io ho preso la decisione di cominciare a lavorare seriamente nel campo della fotografia….a quel punto erano gli altri a pensare che fossi io a scherzare… quindi il primo aprile del 2009 ho fatto a tutti un pesce d’aprile e ho aperto la partita iva come fotografo!"

Che percorso hai fatto per arrivare dove sei? "Prima di tutto sono autodidatta, non ho seguito corsi, non c è nessuno che devo chiamare maestro, non devo niente a nessuno. Questo percorso mi ha permesso di ragionare un po’ fuori dagli schemi, non sono andato per anni a lezione da qualcuno che mi dicesse 'si fa così, devi farlo così', quindi diciamo che sono stato immune all’ “ipse dixit”, e non sono entrato nel giro delle persone che fanno dei corsi e poi escono da lì che son dei perfetti disoccupati omologati che magari imparano i fondamenti da qualcuno che non è mai stato nel business. E’ intule sapere per filo e per segno cosa facevano Henri Cartier Bresson e Robert Capa se poi nessuno ti insegna a fare cose che poi si vendono. Ho cominciato la mia attività di fotografo con dei locali di piazza Bresca (nota zona della movida sanremese), lavori che mi hanno dato una certa visibilità, poi attraverso eventi musicali gestiti da Larry Camarda le persone hanno cominciato a vedere i miei lavori in giro, poi devo dire che anche facebook, il sito il web ed il passaparola hanno aiutato a farmi conoscere ed ora lavoro per alcune aziende anche a livello nazionale".

L’essere autodidatta non ti ha anche un po’ penalizzato? "Fino ad un anno fa stavo sveglio fino alle sei del mattino per cercare di studiare le luci, i tempi ecc però ciò mi ha permesso di andare nella direzione in cui IO volevo andare. La gente ha visto che in giro c erano da una parte i fotografi… e dall’altra Luca Lombardi".

Quando secondo te la fotografia diventa arte? "Secondo me la fotografia non è più arte dal 1920. Ciò che viene considerato arte adesso in fotografia per me è solo uno scimmiottamento di canoni pseudo artistici e di clichè fotografici come ad esempio gli anziani sulla panchina, la sedia in bianco e nero, il fiore in piano piano o il bambino nero ripreso dall’ alto con sullo sfondo i grattacieli dei bianchi cattivi… ecco tutto questo secondo me sono imitazioni di ciò che una volta era arte. Ci sono persone che magari hanno una reflex da 5 mila euro e poi fanno le foto in bianco e nero perchè questo genere di colore è il modo migliore per far passare arte ciò che arte non è".

Cosa ti colpisce delle fotografie altrui? "Ci sono alcuni fotografi che mi colpiscono come ad esempio David La Chapelle…mi colpisce per i colori, per la sfrontatezza delle pose, dei soggetti… sembra quasi che le foto escano dalla pagina per prenderti a schiaffi anche se magari ad una prima occhiata possono sembrare idee semplici. Altro fotografo che mi piace è Dave Hill, che però adesso vedo imitatissimo… infatti ora ha smesso un po’ di piacermi.. mi piaceva inizialmente per lo stile un po’ ruvido, un po’ cartone animato, ma adesso questo stile è divenuto di moda e come ogni cosa che diventa di moda viene banalizzata e trasformata, come per magia, in merda. Non amo invece i grandi classici, come appunto Cartier Bresson. Certo, hanno aperto una strada e sono stati fondamentali.. ma su quella strada adesso ci crescono le erbacce. Un elemento che mi colpisce negli altri è sempre l uso delle luci, ci sono schemi di luci che non mi verrebbero mai in mente! Mi piace osservare dove cade la luce, dove cadono i riflessi, nell’ occhio vedere il riflesso ed immaginare che tipo di diffusore abbiano usato, l apertura, ecc".

Parlaci di come è nato il tuo scatto preferito "Allora, il mio scatto preferito? …non ho uno scatto preferito. Ci sono diversi scatti che a seconda del periodo in cui li ho fatti erano “la mia fotografia preferita” e sono nati quasi tutti per caso. Ma c è una foto, che ho anche nell’ home page del sito, di un ragazzo che si guarda stupefatto la mano e si ritrova una zampa da maiale. Questa foto è nata semplicemente perchè avevo acquistato dei nuovi flash e ho preso questo mio amico come cavia per provarli.. poi visto che lo chiamano “ungulato” (perchè ha le dita corte e spesse) ci è venuta in mente questa foto, l abbiamo fatta ed è uscito questo scatto che la gente ricorda. C’è chi dice che è bella o chi dice che fa impressione… Ma di sicuro non passa inosservata!"

Di un fotografo conosciuto qual è la foto che ti sarebbe piaciuto aver scattato? "Decisamente il ritratto di Tyra Banks, realizzato da Matthew Jordan Smith. Mi piace perchè è una foto semplicissima realizzata solo con un flash anulare intorno all’obiettivo. Ai lati del soggetto sono stati messi dei pannelli neri per non far cadere la luce lateralmente ed è bella perchè è eterna e senza tempo: non si vedono i vestiti, non si vedono i capelli, insomma non ha elementi che la connotino in determinato periodo storico tipo l acconciatura anni ’80 o i vestiti anni ’90, quindi tra 50 anni la gente guarderà questa foto e penserà che sia stata scattata pochi minuti prima. E’ una foto che mi colpisce e la guardo sempre molto volentieri".

Come dicevi prima, sei un fotografo autodidatta, nella tua città ti sei costruito una certa fama quindi puoi dare consigli a quelle persone che si affacciano al mondo della fotografia, ma cosa non bisogna fare per raggiungere il proprio sogno e cosa, invece, fare assolutamente? La prima cosa da non fare assolutamente è svendersi e regalare il proprio lavoro. E’ la prima cosa che dico sempre alla gente: se viene un cliente e gli proponi dei prezzi stracciati, oltre a dover lavorare di più e guadagnare di meno, fai anche un danno al mercato, livellando i prezzi verso il basso, innescando quasi una guerra del gratis!! Magari un servizio per cui io prenderei mille euro un’altra persona lo propone a 200 euro perchè vuole farsi conoscere.. E se questo fotografo economico non è neanche bravo, non è bello sentirsi dire da un cliente “così tanto?? ma il tuo collega lo fa a un prezzo molto più basso!”… E’ come se io volessi comprare un’Aston Martin e dicessi “costa così tanto??? ma quell’utilitaria koreana di plastica costa mooooolto meno!”. Facendo così, svendendosi, la gente si affeziona soltanto al prezzo, quindi io lo sconsiglio vivamente. Sconsiglio poi tutte quelle occasioni di fotografia troppo a contatto con il pubblico, in cui ci sono persone che non pagano, ti assillano tutta la sera per farsi fare delle foto e poi nei giorni successivi ti pinzano a forza di “ehi quando la fai quella foto? quando la pubblichi sul sito? e su facebook? e me la mandi per email?”. Grrrrrrr!!!! Altra cosa che sconsiglio è di arrivare belli e spavaldi e parlare male di altre persone che sono in questo campo da più tempo o che comunque hanno costruito già qualcosa e si sono ritagliati i loro spazi. Chi è agli inizi dovrebbe essere umile e imparare a “rubare con gli occhi”, non a sparlare… Ma si sa, certa gente è talmente indietro nella corsa che è convinta di essere in testa.. e non si rendono conto di essere già stati doppiati. Per quel che invece riguarda cosa consiglio….. assolutamente occuparsi solo di fotografia. Non si può lavorare ad esempio in un bar e poi di sera fare come Clark Kent entrare nella cabina telefonica ed uscirne fotografo.. perchè non è così che funziona.. Facendo così la fotografia resterà solo un hobby che ti permetterà di tirar su quei 50 euro nel fine settimana e niente più. Io ho studiato diamond gradindg, lavoravo con i diamanti e lavoravo in quel settore ma ad un certo punto mi son detto che mi piaceva la fotografia e quindi ho mollato tutto. Non per gradi… da 100 a 0, in un solo secondo! Ammetto di aver fatto la fame per qualche mese, però poi avevo 24 ore al giorno di tempo per pensare a come crearmi il mio spazio e soprattutto bisogna essere originali. Vedo gente che copia cose già fatte, che son state viste e riviste.. ora ad esempio vanno di moda le foto che sembrano realizzate con la polaroid… c’è persino un’applicazione su certi telefoni cellulari che ti fa fare le foto finto-hypsta, ecco una persona non deve sperare di essere notato con un’idea del genere, che fanno già tutti. L unico modo per essere notati è appunto l originalità. All'inizio per essere notato avevo adottato uno stile pesantissimo che non era stilisticamente bello da vedersi, adesso io non realizzerei mai foto con quel processo, però è stato uno di quegli elementi che ha permesso alla gente di distinguere gli scatti degli altri fotografi da quelli di Luca Lombardi".

Ci vuoi descrivere i pro ed i contro del tuo mestiere? "Dunque, per quel che riguarda i pro…sicuramente gli orari flessibili, non ti spezzi la schiena in miniera, entri a far parte di begli ambienti, ti basta fare una bella foto per far in modo che qualcuno ti noti. A me è capitato che partendo da foto di un prodotto magari fatta per una piccola azienda mi sia stato poi commissionata una foto dello stesso prodotto per una azienda più grande, uno scatto fatto magari al figlio di un amico mi ha portato ad avere come clienti persone importantissime che volevano ritratti della loro famiglia; quindi lavorando bene vieni notato però, come per il discorso di prima, devi sempre realizzare qualcosa che gli altri ancora non hanno fatto. Questo non significa necessariamente inserire all’ interno della foto fiamme, fulmini effetti di sangue o qualsiasi altro effetto speciale…basta una foto anche semplice, come appunto quella di Tyra Banks, in cui non è presente nemmeno la scenografia e magari chissà….qualcuno ti noterà proprio per questo. Dal sito vedo che le tue fotografie sono differenziate tra ladies, gentleman, business, events ecc…. quali soggetti prediligi per i tuoi scatti? I soggetti più divertenti da fotografare sono senza dubbio i bambini perchè praticamente la foto la fanno loro. Una volta che tu hai pensato ai dettagli freddi e tecnici, alle luci la foto nasce poi dai bambini, esce fuori da sola, altro elemento che mi piace molto fotografare è l’oggettistica infatti lavoro anche per una grande azienda italiana che produce polpe di frutta per i cocktail. Ora, con lo studio nuovo inizieremo la fotografia di oggetti, fotograferemo anche autovetture e sarà molto divertente perchè è davvero tutto un altro mondo, un qualcosa di nuovo in cui testarsi e sperimentare nuove tecniche.

Negli scatti fotografici che realizzi c è più indagine scientifica o più ispirazione artistica? "Nella fotografia commerciale indubbiamente non può mancare un’indagine scientifica e tecnica. Posso anche trovarmi davanti al soggetto più bello del mondo ma se lo faccio soltanto con il cuore e non con la tecnica viene semplicemente un bel sentimento espresso male, sarebbe come scrivere una bella poesia d’amore senza sapere la grammatica italiana, è importante anche l'indagine scientifica".

Quale messaggio vorresti esprimere con le tue fotografie? "Io non penso di essere portare di messaggi, non sono un capo carismatico o un guru. A volte mi capita di vedere su facebook o su siti fastidiosi come flickr foto di, ad esempio, un ombrello bagnato con un titolo pseudo poetico del tipo “questa pioggia che batte sull anima….” i messaggi li mando con il cellulare non con le fotografie scherzi a parta, il messaggio deve essere sempre funzionale alla fotografia: se io fotografo una bevanda il messaggio che devo dare non è certo la pace nel mondo ma che la bibita sia fresca, dissetante… se fotografo dei bambini e le foto son state commissionate dai parenti devo esprimere quanto questi bimbi siano belli dolci sorridenti. Ma non faccio fotografia giornalistica o di denuncia sociale, non ho messaggi nobili da esprimere.

Dal tuo sito ho letto che da poco è nata una collaborazione con Stefano Boeri, vuoi parlarne? "Stefano Boeri è un grafico e web designer ci siamo conosciuti durante un grandissimo progetto che non ha portato a nulla, erano presenti altri grafici e fotografi ma solo parlando con lui ho notato che era l unica persona con cui riuscivo ad entrare in sintonia, gli parlavo del mio lavoro e lui capiva senza che dovessi spiegare ogni termine tecnico del mio lavoro e lo stesso è stato per lui, siamo diventati amici…lui ha lavorato a Londra, ha collaborato con la BBC, ha realizzato pubblicità per Aston Martin, per Barbie Toys r Us per musicisti importanti, ha fatto montaggi video per i black eyed peas, a Londra quindi lavorava per grandi personaggi poi per motivi di famiglia è dovuto tornare a Sanremo e come spesso capita quando si vive in una grande città e si ritorna q casa si è costretti a ricominciare tutto dall’ inizio, come se tutto quello che si è fatto prima non contasse nulla, tra l altro lui è anche socio di un’agenzia di spettacolo di Londra che si chiama “chocolate tv” ha fornito 240 ballerini per un concerto di una famosa cantante, quindi noi siamo inoltre l’unica sede italiana di questa chocolate tv, noi abbiamo il mandato per vendere eventi di artisti internazionali. Son sempre stato abituato a lavorare da solo ma vedendo che lui aveva grandi capacità, passione e voglia di mettersi in gioco, sarebbe stato stupido non creare una società, inoltre avevamo entrambi lo stesso problema: lui magari prendeva un lavoro da un cliente e curava soltanto la parte grafica dei siti e poi venivano aggiunte foto scadenti io invece avevo il problema di realizzare belle foto ma che poi finivano su siti o brochure fatte malissimo, mi è capitato che un’azienda italiana mi avesse commissionato delle foto, nel momento in cui ho avuto per le mani la brochure finita devo dire in tutta onestà che mi piangeva il cuore nel vedere le mie fotografie, permettimi il termine forte, stuprate dalla pessima grafica. Creando questa società siamo riusciti a fornire al cliente un pacchetto completo, curando tutta l’immagine del progetto. Lavorando con Stefano devo dire che, malgrado io venga da un passato di autodidatta e solitario, mentre lui è già abituato a lavorare in team, mi trovo bene in quanto facciamo lavori diversi e non interveniamo l uno sul lavoro dell’altro.

Il vostro è il secondo studio più grande di tutta la Liguria, vuoi descrivercelo? "Lo studio è a livello strada, una cosa importante perchè permette di portare all interno autovetture o grandi oggetti, non usiamo fondali di carta ma un muro bianco “infinito” dagli angolo stondati, soffitti alti 4 metri e mezzo, possiamo montare set video o americane e questa è la sala principale, poi abbiamo una sala di posa per le persone con fondali di diverso tipo, uno spazio di 4×10 per questa sala in modo che i soggetti non siano troppo attaccati allo sfondo poi abbiamo una sala più piccola in cui fotografiamo solo gli oggetti. Le tre sale possono lavorare contemporaneamente senza disturbarsi tra di loro, possiamo quindi affittare una sala e poter continuare a lavorare con altri progetti senza interferire e non doverci fermare, è presente un bagno e due postazioni trucco ed una una zona relax… come si può vedere il colore predominante è il bianco sia per le murature che nel mobilio".

Carlo Alessi

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