Le trofie al pesto col il basilico Dop Genovese, uno stuzzichino con le acciughe di Monterosso oppure una degustazione di stoccafisso Brandacujun del’Imperiese, un calice di Vermentino. E poi il dolce, da scegliere fra gli amaretti di Sassello, la michetta di Dolceacqua, la spungata di Sarzana e tanti altre specialità. Ma il menu di cui ha parlato e fatto un esempio, l’assessore al turismo Angelo Berlangieri, commentando i positivi risultati dell’aeroporto “Cristoforo Colombo” all’indomani della presentazione in Regione Liguria, di “tradizionale” avrebbe esclusivamente gli ingredienti, tutti prodotti tipici liguri di qualità certificata.
Lo scenario no, proprio no, perché un simile menu sarebbe servito a diecimila metri di quota, ai passeggeri a bordo di un Airbus 320, di un Boeing 737 o un MD 80 proveniente da Barcellona, Istanbul, Francoforte, piuttosto che dalla Russia o da Bruxelles e diretto a Genova. “E’ un’idea che abbiamo in mente da tempo e che contiamo di trasformare presto in un progetto, confrontandoci, ovviamente con L’Aeroporto di Genova, Unioncamere, i vettori aerei, i produttori liguri, il mondo della ristorazione, in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura del collega Giovanni Barbagallo, l’Agenzia di promozione turistica “In Liguria” e in sintonia con la nuova legge regionale sulla filiera corta che presto arriverà in Consiglio Regionale”, spiega Berlangieri.
“Sarà - aggiunge l’assessore - un invito ai turisti, da parte di un piccolo equipaggio di chef, ad assaggiare i prodotti stagionali di Liguria nei cielo sopra i posti dove si producono, prima di gustarli comodamente seduti al ristorante, in albergo o nella casa di vacanza".