Eventi - 08 luglio 2011, 15:37

Arma di Taggia: due mostre personali, da domani al 20 agosto, alla galleria M'Arte

Per la prima volta la galleria M'arte di Arma di Taggia, popone due mostre personali nei propri spazi. Da domani al 20 agosto con orari: martedì-giovedì 16,30-19,30 e venerdì-sabato 17-23 (orario vernissage: domani alle 19). In galleria Pier Paolo Quaglia (White noise) e Marina Bretschneider (Birds love flowers). Sarà presentato il libro fotografico ‘Dress Less to Impress - 2989 imago’ di Pier Paolo Quaglia curato da Annalisa Rosso.

Pier Paolo Quaglia, con il suo punto di vista personalissimo e raffinato, restituisce una lettura di vizi e virtù terrestri di rara esattezza. Attraverso questo nuovo ciclo di opere, l’indagine del nostro sistema si ammorbidisce prendendo un ritmo narrativo, come se l’artista volesse raccontare delle storie attraverso le immagini. Anche la tecnica adottata partecipa della contemporaneità osservata: i pezzi in mostra sono scatti presi da film e da serie tv con uno smartphone, stampati e lungamente rielaborati fino a ottenere con precisione estrema il risultato voluto. L’approccio di Pier Paolo Quaglia, rigoroso e coerente, carico di riferimenti colti che vanno dall’arte classica fino alla cultura pop e dei fumetti, riesce a produrre un messaggio fluido e immediato, di sorprendente capacità comunicativa. Con assoluta naturalezza, i diversi livelli di lettura si intrecciano in un insieme compatto, dove etica ed estetica diventano parte integrante di un discorso affascinante e articolato. Complesso e mai complicato. Sempre universale.

Marina Bretschneider: i lavori di Marina si pongono tra la rappresentazione dell’immagine e la plasticità della scultura. I pigmenti sono distesi in diversi strati sovrapposti che, lavati ripetutamente dal fondo con una tecnica elaborata, creano “un sotto sopra” , una stratificazione intrisa di sfumature e strade di colori. In primo piano i motivi scalfiti sembrano sospesi nell’aria. Questi tratti ricordano nella loro semplicità disegni arcaici, graffiti scolpiti nella roccia. Prevalentemente sono figure semplici: animali, sole, luna, una barca o un frutto. Negli anni i graffiti, per l’artista, assumono una loro indipendenza diventando elementi determinanti dei quadri. Dominano motivi con un forte effetto simbolico: teste stilizzate, piante come simboli della natura, recipienti come simboli del femminile, navi che rappresentano viaggi anche nel senso figurativo della vita. Nell’uso di questi simboli animisti sembra ci siano legami con l’arte italiana e come gli artisti della transavanguardia italiana, anche Marina Bretschneider aspira a un individualismo estremo, come loro si serve di “cifre” che rimangono per l’osservatore ambigue e interpretabili in tanti modi. 

Carlo Alessi