I due Briano (sindaco di Cairo e assessora regionale all'Ambiente) non han fatto quasi a tempo ad annunciare l'ordinanza a tutela della salute pubblica che ecco prontissima la risposta di Italiana Coke. O meglio, dell'ufficio stampa che essa retribuisce per cercar di offrire con qualche sforzo un'immagine accettabile.
Questa la nota della Barabino and Partners:
"Con riferimento all’ordinanza emessa in data odierna dal Comune di Cairo Montenotte, Italiana Coke manifesta la propria sorpresa, pur confortata dalla consapevolezza di operare in conformità a quanto contenuto nell’Autorizzazione Integrata Ambientale e nel rispetto delle prescrizioni previste dalle leggi vigenti in materia ambientale.
L’azienda, inoltre, si riserva di esaminare i dati sulla base dei quali è stata formulata l’ordinanza e di agire per le vie più opportune a tutela della propria serenità e di quella dei sui collaboratori - sia diretti che indiretti – e degli ingenti investimenti in atto."
Permetteteci però un breve commento, perchè esagerare sugli alveoli degli astanti pare un po' troppo: Gli "ingenti investimenti" dei quali vorremmo avere un'ordine di cifra esatto rispetto ai profitti, sono affari dell'azienda.
La legge è uguale per tutti, anche per Italiana Coke, che pensa di condizionare i giornali attraverso piogge di comunicati stampa nei quali si arriva a tesserne le lodi per l'installazione (bontà loro) di ben 2 (DUE) centraline per il monitoraggio delle emissioni.
Con il dovuto ossequio, la "serenità" dell'azienda rispetto a quella dei cittadini non ha alcuna importanza, quasi come la posizione espressa, ovviamente polarizzata dai propri interessi di parte e di chi ne fa le veci come un'ufficio stampa.
Ci permettiamo di rammentare che ANCHE gli uffici stampa sono tenuti al rispetto della Carta dei Doveri dei giornalisti (qualora lo siano)
In questo caso plaudiamo apertamente all'iniziativa del Sindaco di Cairo e dell'assessore all' ambiente della Regione Liguria Renata Briano, volta a ripristinare com'è logico il primato della salute pubblica su qualunque interesse privato. Ci auguriamo che Renata Brianoadotti gli stessi pesi e le stesse misure nei confronti del carbone di Vado Ligure, visto che le cointeressenze di questi insalubri insediamenti sono legate tra loro molto più di quanto appaia. Sempre che questa regione non abbia firmato una servitù perenne all'inquinamento da carbone.
Grazie.