Savonanews.it bubblicava ieri in mattinata un'interessante segnalazione dei maggiori comitati come ll Circolo Legambiente Alex Langer di Mondovì, Il Comitato Ambiente Salute Valbormida (CASV) di Cairo Montenotte, L'Associazione Are Vallebormida di Cairo Montenotte, WWF Liguria, Il Gruppo Consigliare di Minoranza di Bagnasco (Cn) e Cittadini residenti, proprietari di immobili e/o con attività economiche nel Comune di Massimino.
Riproponiamo qui il contenuto della lettera originale, indirizzata alle autorità, che la Procura Savonese pare aver recepito praticamente in tempo reale.
" - Al Sig. Sindaco Comune di Massimino 120171 Sv
- Alla Regione Liguria
Settore Valutazione Impatto Ambientale
via G. D'Annunzio, III
16100
c.a. D.ssa Paola Solari
c.a. Ing. Roberto Boni
- Alla Provincia di Savona
Settore Tutela del territorio e dell'Ambiente
- Servizio Procedimenti Concertativi e Beni Ambientali
via Sormano, 12
17100 Savona Sv
c.a. Geom. Robert Tamburini
- Oggetto: Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Savona del 05/07/2011
Relativamente al progetto di costruzione della centrale a biomassa di Massimino, le Associazioni, i Comitati ed i cittadini firmatari del presente documento, evidenziano che:
a) Pre accordo approvvigionamento biomassa
"Alcuni firmatari del pre - accordo per l'approvvigionamento della biomassa destinata alla centrale in oggetto, proprietari di segherie e boscaioli, in data 12/05/2011 hanno inviato alla Provincia di Savona ed al Sindaco di Massimino una raccomandata nella quale si comunicava che non avrebbero aderito alla fornitura della biomassa alla stessa centrale. I firmatari di tale documento, inoltre, facevano notare che la firma presente sulla documentazione presentata dal Comune di Massimino, a fianco del loro nome, non era originale ma chiaramente falsa..."
b) Piazzale essiccazione legno
Relativamente al piazzale di essiccazione del legname, uno dei sottoscrittori ha comunicato la revoca dell'adesione a detto progetto, mentre due dei tre rimanenti firmatari svolgono, allo stato attuale, lavorazioni del legno (produzione di pali scortecciati) che non richiedono processi di essiccazione per la valorizzazione del prodotto finale.
c) Impianto di teleriscaldamento e pre accordo per le utenze
Dall'elaborato della Società proponente, la tubazione che trasporta il calore prodotto dalla centrale alle abitazioni, si arresta poco oltre la Chiesa di Massimino, ignorando le rimanenti abitazioni periferiche.
Nella tabella presentata dal Comune di Massimino al fine di comprovare l'interesse di alcuni utenti al servizio di teleriscaldamento, risultano i nomi di persone decedute, case disabitate ed essiccatoi fatiscenti, il tutto facilmente verificabile.
d) Approvvigionamento idrico
Considerando che il Comune di Massimino registra periodicamente, durante la stagione estiva, situazioni di crisi per quanto riguarda la distribuzione dell'acqua potabile, riteniamo che la localizzazione della centrale non sia compatibile con l'effettiva disponibilità di risorse idriche del territorio, considerando che i prelievi necessari al funzionamento dell'impianto saranno in media di 12 mc/h con punte di 22 - 25 mc/h.
e) Concomitanza di più centrali a biomassa sullo stesso territorio
Sul territorio su cui insisterà la centrale di Massimino, dove si avranno le ricadute degli inquinanti emessi in atmosfera, è già stato autorizzato ed in corso di costruzione un impianto di taglia simile sito nel Comune di Calizzano (Sv), inoltre, un'altra centrale da 1 Mwe è in fase di autorizzazione nel Comune di Bagnasco (Cn).
Risulta evidente la sovrapposizione degli effetti dei tre impianti che determinerebbero una situazione non sostenibile dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente e sulla salute pubblica.
Sulla base delle considerazioni sopra esposte si ritiene che il progetto della centrale a Biomasse di Massimino presenti evidenti criticità che ne compromettano l'approvazione e la successiva realizzazione.
Si rileva, inoltre, come nella documentazione allegata al procedimento siano presenti documenti e dichiarazioni con firme di residenti non riconosciute dagli stessi, stati dei luoghi non conformi all'utilizzo dichiarato (edifici disabitati e fatiscenti seccatoi per i quali è stato previsto il teleriscaldamento), tali elementi configurano reati di falso in atto pubblico per il quale i sottoscritti si riservano di produrre un esposto alia Procura della Repubblica di Savona al fine dell'accertamento di ipotesi di reato."
Su un altra centrale a biomassa, poco lontano, un notevolissimo approfondimento di Trucioli Savonesi