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Eventi | 21 giugno 2011, 17:01

Ventimiglia: con la Spes Auser, venerdì prossimo una serata di divertimento ed impegno

Oltre a gustare il pane e nutella offerto dal negozio “La Punta del Naso” e ad ascoltare la musica della Little Big Band, il pubblico sarà anche chiamato ad aderire alla petizione che la stessa Spes intende promuovere di fronte alla drastica riduzione del numero degli insegnanti di sostegno nelle scuole pubbliche primarie del comprensorio intemelio.

Ventimiglia: con la Spes Auser, venerdì prossimo una serata di divertimento ed impegno

Una serata di divertimento ma anche di impegno. È questo ciò che propone la Spes Auser, associazione di parenti ed amici di portatori di handicap, per venerdì prossimo al Belvedere Resentello di Ventimiglia. A partire dalle 20, oltre a gustare il pane e nutella offerto dal negozio “La Punta del Naso” e ad ascoltare la musica della Little Big Band, il pubblico sarà anche chiamato ad aderire alla petizione che la stessa Spes intende promuovere di fronte alla drastica riduzione del numero degli insegnanti di sostegno nelle scuole pubbliche primarie del comprensorio intemelio.

Tre sono le considerazioni dalle quali parte l’iniziativa della Spes:
- al di là di quanto affermato da Provveditorati e dallo stesso Governo i dati previsti per l’anno scolastico 2011/12 sono più che allarmanti. A fronte di un rapporto di un insegnante ogni due scolari disabili, in forza fino ad oggi, dal prossimo settembre si prospettano le seguenti situazioni: 1° Circolo Ventimiglia: 20 alunni – 7 insegnanti; 2° Circolo Ventimiglia: 21 alunni – 10 insegnanti; Val Nervia: 8 alunni – 2 insegnanti; Scuola Doria Vallecrosia: 9 alunni – 3 insegnanti; Bordighera: 8 alunni – 2 insegnanti. Il tutto senza prendere in considerazione gli ulteriori problemi che può generare la mancanza della fondamentale continuità nel rapporto insegnante-alunno disabile, resa così impossibile.
- Al di là dei numeri è però evidente anche una grave carenza di metodo. In questa problematica non si può partire dallo stanziamento di una risorsa per poi suddividerla tra i ragazzi ma, al contrario, bisogna partire dai ragazzi per stanziare le risorse indispensabili. Chi deve stabilire queste necessità non è la Regione Liguria, né il Governo quanto l’Asl, il cui ruolo in questo frangente viene di fatto negato. È quindi fondamentale che l’Asl ritrovi la propria dignità e faccia valere il proprio peso.
- La crisi e i tagli non possono che colpire anche l’edilizia scolastica, i laboratori e lo svolgimento dei programmi, rendendo così davvero l’handicap un peso per gli altri alunni indipendentemente dal valore degli insegnanti ed aggravando ulteriormente la sofferenza dell’alunno disabile e facendo dell’integrazione un puro concetto astratto, perseguito solo a parole. In ultima analisi l’obiettivo verso il quale si sta andando è quello della creazione di classi speciali, differenziate per gli handicappati penalizzando ulteriormente la scuola pubblica, ancora a vantaggio di quella privata.

"In questa situazione - scrive la Spes - tutti devono fare la loro parte, incluso il comparto privato impegnato in ambito sociale, per sostenere il ruolo formativo della scuola a favore degli alunni più deboli. La Spes lo sta facendo da 5 anni, con un progetto di integrazione che coinvolge le Scuole, l’Asl e i Comuni e che sostiene e agevola l’integrazione dei ragazzi diversamente abili anche fuori dell’orario scolastico, con attività di pet-therapy, piscina, ippoterapia, ecc. Sono però gli Enti Pubblici a dover essere richiamati ai loro doveri. Esistono diritti sanciti tanto a livello nazionale (Costituzione) quanto internazionale (Carta dei Diritti dell’Onu), contro i quali non si può andare. I provvedimenti e i tagli contro tali diritti, come visto anche in una recente sentenza del Tribunale de La Spezia (cancellazione di un provvedimento discriminatorio posto in atto dal Ministro Gelmini ai danni di un alunno disabile), finiscono per essere poi cancellati inesorabilmente dalle decisioni dei giudici e comportano come unica conseguenza altri costi e perdite di tempo e denaro in un sistema giuridico italiano già al collasso e sovraccaricato da altri procedimenti inutili".

Nella serata di venerdì, in considerazione del fatto che i ragazzi disabili sono persone che hanno diritto allo studio, che necessitano di percorsi individualizzati e che sono una risorsa e non un peso per la classe, la Spes chiederà al Governo di destinare risorse alla scuola pubblica perché quello è il luogo dove i ragazzi disabili sono inseriti e di nominare insegnanti di sostegno in numero adeguato, visto che è insensato dover poi avviare delle cause in tribunale per un diritto che è sancito dalla Costituzione). All’Asl, invece, sarà chiesto di ripristinare un efficiente ed efficace servizio di neuropsichiatria infantile.

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