Vuoi vedere una autentica lettera di licenziamento dell’Italiana Coke? Qualche migliaio di curriculula personali completi di tutti i dati, servizio militare incluso? Buste paga personali complete di iscrizioni sindacali? Domande di iscrizione alle liste di collocamento, di mobilità, numeri di telefonino personali?Accordi sindacati - aziende?
A Savona è semplice: basta recarsi sul retro del mitico Ente Scuola Edile (edificato in zona esondabile) che include la sede distaccata degli uffici della Provincia di Savona, se ne trovano a tonnellate. Letteralmente.
Uno scherzo? Tutt’altro. Legino, pomeriggio del 17 giugno 2011. Sul fronte e sul retro degli uffici provinciali i cancelli sono regolarmente aperti. Passa chiunque lo desideri. Qua e la gli immancabili cassoni blu formato mezzo container della FG Riciclaggi di Cairo Montenotte.
In uno macerie, nell’altro rottami tra i più vari, in un terzo tonnellate di documenti. Integri. In migliaia di cartelline, faldoni, raccoglitori, ma anche sparsi qua e là dal vento, i dati personali di migliaia di disoccupati, licenziati, giovani in cerca di lavoro. Italiani e stranieri. Date di nascita, codici fiscali, buste paga... tutto. Un imballo di cartone porta ancora la scritta altisonante e contorta "Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale - Attività di informazione e sensibilizzazione finalizzata alla realizzazione di una campagna informativa sulle opportunità delle persone con disabilità - Legge 68/99" Destinatario: Amministrazione provinciale di Savona c/o Ente Scuola Edile - Via Al Molinero. Dove ci troviamo
Intorno, nel cassone e fuori, migliaia di curriculum vitae, di richieste mobilità, di carteggi sindacali, di accordi timbrati dall’Unione Industriali, di moduli ministeriali interamente compilati.
Roba vecchia e ingiallita del 1995 che dovrebbe essere comunque conservata o distrutta, ma anche incartamenti del 2007. All’aperto. Chi garantisce la riservatezza di quei dati sensibili? Non si sa. Ma qualunque normale azienda facesse una cosa simile incorrerebbe nelle implacabili ire del Garante e probabilmente del Codice Penale. Probabilmente avviati verso una distruzione sulla quale sarebbe interessante capire le garanzie, per il momento sono lì.
Migliaia di vite e qualche tonnellata di dati personali come carta straccia. Scattiamo decine di fotografie, indugiamo su dettagli dei quali chiunque potrebbe appropriarsi. Passa mezz’ora abbondante: nessuno controlla. Chiunque potrebbe asportare fatti altrui a carriolate, o consultarli liberamente per un qualunque scopo diverso da una pubblica informazione giornalistica come questa breve, nell’auspicio che i diritti alla riservatezza di questa gente trascritta, fotocopiata e ...ata in un cassone possano banalmente valere anche in Provincia di Savona. Ma in fondo ogni commento è superfluo: le immagini parlano da sole.
Difficile poi, di fronte a tanti documenti, sfuggire alla tentazione di girare un brevissimo documentario per documentare:
inviateci le vostre segnalazioni e fotografie a direttore@savonanews.it - tutte le mail verranno vagliate