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| 18 giugno 2011, 10:33

Il Comune di Vado boccia il sovrappasso per la piattaforma Maersk. Applausi in sala consiliare

I veleni dimenticati dall'Arpal, con valori che sforano decine di volte i limiti di legge, sono oggi già definiti "tracce"...

Il Comune di Vado boccia il sovrappasso per la piattaforma Maersk. Applausi in sala consiliare

Lo ammettiamo: per il titolo della notizia - novità importante per il futuro della rada di Vado i cui fondali sono per niente inquinati come noto - ci siamo ispirati ad un giornale. Non per critica ma per curiosità linguistica sull'ossimoro: figura retorica che consiste nell'accostamento di due termini in forte antitesi tra loro. In questo caso la contraddizione pare profilarsi tra titolo e catenaccio (sommario).

Titolo: "Il Comune di Vado boccia il sovrappasso per la Maersk"

Catenaccio: "La strada collegherà la piattaforma scavalcando l’Aurelia"

Collegherà? Ma... non l'hanno bocciata?

Più probabilmente la strada non collegherà un bel niente in quanto - come del resto la piattaforma - altrettanto probabilmente non esisterà mai.

Che il business consista nel parlarne "come se"? Chi lo sa. Speriamo non segua l'iter del mitico tornello del porto, comprato, montato, transennato e inattivo da solo un anno e mezzo. O del nuovo ponte mobile, che doveva essere completato nel natale 2010, o della galleria dell'Arsenale, illuminata da centinaia di lampade da un lato, quasi buia dall'altro, della leggendaria nuova sede Legoland dell'Autorità Portuale - progettata dalla solita 5+1, dei due ventilatori pagati e installati e proposti come grande svolta dell'energia verde - che quando non sono fermi producono l'energia di un paio ministilo.

O come l'altrettanto mitico tunnel del carbone, progettato, costruito pagato e ora fermo come tutte le funivie dopo l'opportuna inaugurazione in pompa magna. Saranno bastati 40 milioni di euro per il solo tunnel? Probabilmente no. E una volta terminato, si allagava, che dovettero costruire una gronda a corredo.

Però nel frattempo si issò la megagru Techint del Porto. per scaricare il carbone dalle carboniere. Anche all'inaugurazione il clan al completo, Claudio in testa, come il casco antinfortunistico. Ora viaggia tutto su camion. Per logica, economia, ambiente, risparmi, buona gestione del denaro pubblico.

Altrettanti applausi. Come ieri nella sala consiliare del Comune di Vado che, nonostante la resistenza di qualche irriducibile disinteressato del cemento & affini dalla querela facile, ha cassato l'ennesima st... Pardon: boiata inutile, costosa e mostruosa.

 

 

mpm

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