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| 16 giugno 2011, 12:05

Carbone e malattie: la Procura alza il sipario (con nota di rettifica)

Come nulla fosse anche mentre scriviamo i gruppi a carbone classe 1970 numero 3 e 4 della centrale termoelettrica Tirreno Power sbuffano nell'aria le loro tonnellate di inquinanti. La legge (e le amministrazioni locali e centrali) che glielo hanno sino ad ora permesso, nonostante tutto, iniziano a storcere seriamente il naso, forse irritato dalle polveri sottili. Perchè questa insistenza sul Carbone? Forse perchè il direttore generale di Tirreno Power Giovanni Gosio è stato recentemente nominato oltre che vice in Unione Industriali Savonesi anche nel CDA di Assocarboni?

Carbone e malattie: la Procura alza il sipario (con nota di rettifica)

La notizia era passata un po' in sordina, circolando quasi esclusivamente sulle riviste di settore degli "elettrici". Il 24 marzo scorso l'assemblea annuale di Assocarboni, la dotata lobby del fossile ha nominato il suo consiglio di amministrazione per il triennio 2011 - 2014, e indovina chi c'è? Il "nostro" ing. Giovanni Gosio da Cremona, capo di Tirreno Power e vicepresidente riconfermato dell'Unione Industriali Savonesi.

Gli altri di Assocarboni sono:

Andrea Clavarino (presidente - Coeclerici),

Gianfilippo Mancini (Enel),

Giorgio Ruscito (Fuelmed),

Rinaldo Sorgenti (Ius Sitris istituto di certificazione)

Annamaria Arcudi (A2A),

Franco Berretta (Alstom Power),

Rino Bedeschi (Bedeschi),

Fabio Bocchiola (Sei Spa (Repower + Hera),

Pietro Bibolini (Tenova),

Stefano Pastori (Edipower),

Giovanni Gosio (Tirreno Power),

Giuseppe Lembo (Deiulemar),

Angelo Leonelli (E.On),

Stefano Petrucciani (Finaval),

Giordano Serena (Seci Energia),

Monica Zappalaglio (Agenzia Carboni),

Francesco Zucchi (Saif).

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Stando alle ultime presso la Procura della Repubblica di Savona il fascicolo ci sarebbe, e sulla corposa cartelletta le ipotesi di reato sarebbero quelle configurate nell'esposto - denuncia presentato nel gennaio scorso e sostenuto dalla quasi totalità dei partiti tranne il PdL e il PD con la ormai celebre nota del segretario provinciale Livio Ditullio, in risposta al "Titolare della libreria Ubik" che insieme a questo giornale aveva raccolto una lunga schiera di adesioni politiche a quest'iniziativa legale per l'accertamento della verità sulle morti sospette e premature in provincia.

Omicidio e lesioni.

Mentre il servizio de Le Iene dopo lungo lavoro pare non abbia dato segno di sè, Striscia la Notizia non ha esitato ad affrontare il problema portandolo all'attenzione del grande pubblico. Vero è che oggi sulle pagine de La Stampa la centrale di Vado esce dalle cronache locali in prima pagina per approdare anche alle pagine nazionali.



Nonostante la riconferma dei vertici dell'Unione Industriali Savonese che rivede Giovanni Gosio (nr 1 di Tirreno Power) nelle vesti di vicepresidente, qualcosa sembra essersi inceppato. Da Genova (dall'alto) filtrano voci che parlano dell'ampliamento a carbone come ormai politicamente insostenibile.

Nel PD qualcuno lo aveva già capito anni fa (si perdoni la copia un po'unta)  

 

Qualcun altro invece pervicacemente come in altre occasioni, ha pensato bene di cercar di andare avanti a testa bassa contro tutto e (quasi) tutti, ma soprattutto contro l'evidenza di dati medico scientifici sempre più circostanziati e schiaccianti.

In questa vicenda va detto a malincuore che i sindacati (ci auguriamo di poter parlare al passato) hanno recitato una parte molto poco chiara: se da una parte difendevano all'arma bianca il progetto di ampliamento a carbone di Tirreno Power per un pugno di posti di lavoro e contro ogni principio di cautela sulla salute pubblica, dall'altra firmavano con l'azienda piani di incentivazione all'esodo dei lavoratori. Una posizione piuttosto imbarazzante mentre si vedevano passare i pullman di lavoratori trasportati a Genova per protestare ad hoc sotto il palazzo della regione.

Purtroppo per i grandi e piccoli timonieri delle formazioni sindacali locali, quasi pronti a giocarsi la faccia per sostenere l'insostenibile, dopo lo tsunami dei referendum anche la povera Susanna Camusso Segretario CGIL a Ballarò di martedì 14 giugno 2011 ha parlato solo di rinnovabili, come certi vertici.

E il carbone non si rinnova.

Si rinnova invece il sindaco di Savona, che davanti ad una piazza Sisto gremita contro il carbone trova il coraggio di far presente agli astanti le iniziative del comune contro il fossile nero. Poca cosa, ma intanto l'ha detta e ci si augura abbia un seguito amministrativo.

Se ci fossero dubbi sull'elevato "addensamento" di grossi impianti a carbone nella piccola Liguria, ci corre in soccorso questa cartina, gentilmente concessa da Assocarboni stessa

Sempre nel frattempo Sorgenia reagisce ufficialmente ad una piccola inchiesta di Savonanews.it, e replica. Questo giornale fa altrettanto, ma le domande rivolte a Sorgenia in risposta alle loro precisazioni restano tuttora inevase dal suo ufficio stampa, la Diesis Srl di Milano. (vedi)

E' bene ricordare che Sorgenia in questa vicenda ha un ruolo centrale: non solo possiede il 38% del 50% di Tirreno Power, ma ha in atto tutta un'interessante manovra in Valbormida per la promozione del solare gratuito e l'"energia pulita" (guai a toccargliela) mentre il suo general manager Riccardo Bani sostiene apertamente il carbone a Vado Ligure, meno pulito.



Per completezza d'informazione non vanno trascurati neppure gli altri azionisti di Tirreno Power, autentici modelli di "sviluppo" delle privatizzazioni di chiara marca Democratico bersaniana come Hera ed Iren. Specie per quest'ultima, basta sfogliare i giornali per constatarne la massiccia presenza tra gli inserzionisti.

Ma viva l'acqua pubblica gridano tutti ora. Come viva il gas pubblico lo gridava anche il povero Enrico Mattei, prima di esplodere in volo ormai quasi 50 anni fa. Ma anche grazie a lui il gas per fortuna c'è, anche per Tirreno Power.

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Le recenti inchieste / arresti operati dalla Guardia di Finanza di Savona (che non ha smesso di indagare) hanno scoperto la punta di un iceberg alquanto opaco e radicato. E per qualcuno dopo che Roberto Drocchi e Pietro Fotia di Scavo Ter hanno parlato ottenendo i domiciliari, si annunciano novità clamorose. Ma c'è tempo.

Un banale esercizio di logica, criticato da un nostro lettore, porta a dire e ribadire che in uno scenario come quello attuale, qui, infinite ragioni di opportunità  consiglierebbero un po' di critica attenzione oltre che di cautela verso i maggiori appalti (chiamati anche anche "investimenti")

Crediamo di non dire niente di nuovo constatata la massiccia filtrazione di diverse imprese sotto inchiesta a vario titolo, in molti / troppi cantieri, compresi quelli meno chiacchierati e in silenzioso itinere nel bacino del Porto. Ci sono i cartelli dei subappalti e le foto.

Tornando all'inchiesta, continuano a non essere chiari i motivi - salvo blatere e nomine - di tanta ostinazione verso il carbone, pur avendo il metano già allacciato alla centrale di Vado Ligure / Quiliano.

Un allacciamento costato parecchi miliardi all'azienda a detta del suo CEO Giovanni Gosio (che ricopre le cariche di cui sopra) e che potrebbe esser ben altrimenti sfruttato in un impianto conturbato (avvolto da case) come quello.

Perchè - al momento - no?

Quali lobby, a parte le solite acclarate, e con quali interessi, a parte quelli dichiarati?

Ansaldo / Finmeccanica? Per favore. Ansaldo produce ottime turbine a gas, e potrebbe produrle anche per Vado.

Sorgenia? Tutti gli impianti dove svetta il suo marchio sono a Gas, aldilà di operazioni rinnovabili un po' come i vertici.

ENI, detta anche "Uno Cane"? Interamente a Gas.

Tirreno Power? A Napoli a Gas (con impianti ANSALDO) a Savona a Carbone. Teh. 

Se il carbone è per qualche strano motivo - e vorremmo sapere quale - "obbligatorio" aldilà dello svenduto "mix energetico", bene. Lo si bruci se dovuto in zone disabitate. Come ragionamento, non sembra complesso. Eppure...

Il fascicolo c'è, per il momento a carico di ignoti. Le ipotesi di reato sarebbero omicidio colposo (plurimo aggravato?) e lesioni colpose.

Nel frattempo, la casa di cura ex Ferrero di Vado Ligure, aspetta ancora da Tirreno Power il teleriscaldamento (dal 4 giugno 2004)

Sigla.

Attenzione al gran finale e alla grafica

 

Mario Molinari

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