- 12 giugno 2011, 23:16

Banali evidenze. Eppure basterebbe unire i puntini.

Terzo valico, TAV, Aurelia bis, piattaforma Maersk, ampliamento Tirreno Power: un piatto da miliardi di euro. Di cui 2.090 milioni solo nella provincia di Savona. Davvero nessuno si preoccupa del "chi potrebbero ingolosire?"

Genova - Onofrio Garcea, probabilissimo boss della ’ndrangheta a Genova, faceva da scorta e autista a Gino Trematerra, eurodeputato dell’Udc. E quando in Piemonte, dove Garcea era ambasciatore fisso, i mafiosi discutevano di voti pilotati e appalti, il boccone prediletto era «il Terzo valico Genova-Milano».

Un anno fa era stata un’inchiesta a Milano a rivelare le infiltrazioni delle cosche calabresi nei cantieri cittadini. E se nell’estate del 2010 i fari degli inquirenti si accesero sul villaggio hi-tech degli Erzelli, sulle alture del capoluogo ligure, stavolta la “torta” Terzo valico emerge da una maxi-indagine torinese (140 arresti mercoledì scorso, uno a Serra Riccò).

Lo scrive l'ottimo Matteo Indice sul Secolo XIX.

Stacco. Bardonecchia, in alta Valsusa, fu il primo Comune del nord Italia ad essere sciolto per infiltrazioni della 'Ndrangheta nel lontano aprile del 1995. Certo da allora molte cose saranno cambiate ma è davvero curioso come nessuno si ponga seriamente il problema della ghiottissima torta dei milionari appalti dell'utilissima TAV - recentemente ri-definita come un'opera indispensabile per il paese in un inquietante articolo di fondo - ultimatum pubblicato da La Stampa. Gli unici a porsi il problema paiono proprio i "cattivissimi" no tav in una mirabile sintesi esposta a caratteri cubitali sulle pendici delle loro montagne: TAV = mafia.

Ma com'è che nessuno ci arriva alle più banali evidenze?

Il senatore Ligure Luigi Grillo è stato appena condannato dal tribunale di Milano a due anni e 8 mesi per aggiotaggio. Da sempre e in buona compagnia è stato uno dei maggiori "pusher" (inteso come "spingitore") del Terzo Valico, altra opera ovviamente indispensabile per il Paese (?) L'ultimo annuncio di apertura cantieri da parte sua è del 22 aprile scorso.

Luigi Grillo è da tempo uno dei principali sostenitori delle ulteriori "autonomie portuali" che dato il volume e la metodologia di spesa suonano in nettissimo contrasto con coloro che chiedono - Prefetto di Genova in testa - una centrale unica per gli appalti, in modo da poter controllare come e per cosa vengono spese ingenti somme pubbliche. E soprattutto a vantaggio di chi.

Sempre Grillo (Luigi) è gran sostenitore - e sempre in buona compagnia - della tanto attesa piattaforma Maersk. Anche lì, su 450 milioni di euro inizialmente previsti, nessuno pare porsi domande serie sui rischi di infiltrazioni criminali nelle opere, com'è accaduto e accade quasi ovunque. Perché?

Recentemente nel corso del convegno "Mafie in Riviera" tenutosi al Priamar di fronte ad una sala gremita di studenti, il neo caporedattore del Secolo XIX di Savona Claudio Caviglia ha parlato apertamente del rischio - infiltrazioni nei cantieri dell'Aurelia Bis.

Immediata la replica in sala di Francesco Rossello della CIGL che ha ribadito che le imprese aggiudicatarie passano sempre prima per un confronto con le forze sindacali.

E com'è allora che la provincia di Savona gronda di cantieri posti sotto sequestro per un'infinita serie di irregolarità? E com'è che in questi cantieri si trovano ad operare imprese interessate da inchieste ed arresti con un ampio spettro di ipotesi di reato?

Nessuno si pone il problema, oltre che delle "probabilissime" infiltrazioni, anche dell'esterovestizione di certe aziende che da tempo immemorabile sono in società con le pubbliche amministrazioni?

Ma soprattutto: a fronte di un'abominevole volume di cosiddetti "investimenti" annunciato in caso di ampliamento della centrale Tirreno Power - gli ultimi fuochisti parlano di 1400 milioni di euro - a nessuno viene il sospetto che possano esser questo uno dei bocconi più golosi per le mafie in Liguria?

Staremo a vedere.

mpm